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Studi geologici, piano infrastrutture e porti: ci sarà anche l'Università di Messina

l Cda di UniMe autorizza la convenzione con l’Ispra per la redazione della nuova Carta geologica riguardante lo Stretto. Le due Regioni al lavoro sui trasporti integrati. E l’Authority sceglie le priorità

Ora c’è l’ufficialità: l’Università redigerà, assieme agli Atenei di Palermo, Catania e della Calabria, il nuovo “Foglio Messina Villa San Giovanni” della Carta geologica nazionale riguardante l’area dello Stretto, in vista anche della realizzazione del collegamento stabile. Sull’argomento si era creata confusione. Ma ieri il Consiglio di amministrazione dell’Università, su proposta del rettore Salvatore Cuzzocrea, ha autorizzato la stipula della convenzione con l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale. Il rettore esprime soddisfazione: «La convenzione segna una ulteriore e proficua opportunità di collaborazione tra tutto il sistema universitario siciliano e quello calabrese, che mettono a disposizione delle istituzioni le loro competenze e capacità tecnico-scientifiche, offrendo il proprio contributo determinante allo sviluppo del territorio».
Il “Foglio Messina Villa”, infatti, non solo sarà il tassello che va a completare la mappa geologica e geotematica dell’area dello Stretto, ma servirà pure a realizzare una preziosa Banca dati, indispensabile per qualunque ulteriore ricerca sulle specificità geologiche dei nostri territori. Già nei giorni scorsi il prof. Cuzzocrea aveva spiegato che le tre Università siciliane (c’è anche Unikore di Enna ma non ha geologi) collaborano ormai da anni sulla redazione dei Fogli geologici, che includono sia la parte “terrestre” sia quella “marina”, e in mezzo quella costiera. Tutti gli aspetti di geomorfologia costiera e fluviale sono di competenza proprio di UniMe. E l’Ateneo peloritano sta insistendo con l’Ispra per avviare il Foglio “geomorfologico” Messina-Reggio Calabria. «Ci siamo offerti di coordinarne la redazione, in quanto si ritiene che questo approfondimento sia particolarmente rilevante proprio in “ottica Ponte”».
Ma non è solo sul versante degli studi geologici che la macchina si sta (ri)mettendo in moto, dopo che il Governo ha riavviato le procedure per la realizzazione del collegamento stabile e dopo che il Parlamento, a larga maggioranza, ha detto sì al Dl del 31 marzo scorso e al decreto di conversione in legge approvato definitivamente dalla Camera e dal Senato. Tra le norme introdotte, ve ne sono due che coinvolgono le istituzioni del territorio. La prima attiene al nuovo Piano integrato di trasporti nell’Area dello Stretto che, per legge, dovrà essere predisposto dalle due Regioni interessate, sentite le Amministrazioni comunali di Messina, Villa e Reggio. E questo è un adempimento al quale nelle prossime settimane gli assessorati alle Infrastrutture e ai Trasporti di Sicilia e Calabria dovranno lavorare, perché i tempi sono stringenti e il Piano – che è finalizzato ad adeguare il sistema di trasporto pubblico, locale e regionale, nell’area dello Stretto – dovrà essere pronto, e approvato, in contemporanea con l’evoluzione del progetto esecutivo del Ponte. L’altra disposizione normativa conferisce il potere all'Autorità di sistema portuale dello Stretto di individuare quei progetti ritenuti prioritari «necessari all'adeguamento e rifunzionalizzazione delle infrastrutture esistenti». C’è, dunque, l’impegno del Governo a sostenere i piani dell’Authority per potenziare i porti dello Stretto.

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