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Ponte, c'è la fiducia: il Governo ne fa una priorità, il Consiglio... un referendum

Il vicepremier Matteo Salvini, da Firenze, ha ribadito che, «dopo 50 anni di nulla assoluto, e di soldi gettati al vento, per la prima volta verrà realizzata la più grande infrastruttura italiana».

Era un atto scontato. Il governo lo aveva già preannunziato qualche settimana fa. E ieri il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha posto, a nome dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, la questione di fiducia sul decreto di conversione in legge del Dl recante «disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria». La votazione, per appello nominale, avrà luogo oggi, con inizio a mezzogiorno. Poi, l’esame del provvedimento, così come emendato dalle Commissioni parlamentari, e la votazione finale, fissata per domani.
Il vicepremier Matteo Salvini, da Firenze, ha ribadito che, «dopo 50 anni di nulla assoluto, e di soldi gettati al vento, per la prima volta verrà realizzata la più grande infrastruttura italiana». Salvini ha ricordato che il ministero dei Trasporti è quello che ha a disposizione più fondi europei e ha assicurato «che queste risorse saranno spese, fino all’ultimo euro e nel miglior modo possibile». E poi ha precisato che il Ponte di Messina non sarà una cattedrale nel deserto: «Stiamo investendo miliardi di euro su strade e ferrovie in Sicilia e Calabria: fermare tutto per i 3 km che separano da sempre la Sicilia dal resto d’Italia è una follia. Il Ponte non solo è un diritto dei siciliani, ma è qualcosa che l’Italia e l’Europa attendono da decenni. Sarà doveroso farlo perché gli ingegneri italiani sono i migliori al mondo. A Dio piacendo, entro l’anno prossimo si parte con i lavori».
E a proposito di Salvini, si registra il “siparietto” tra Fiorello e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il popolarissimo artista siciliano si era già pronunciato sull’argomento, durante la puntata dell’11 maggio di “Viva Rai2”, esprimendo il proprio scetticismo e dichiarando che forse in Sicilia e in Calabria la gente si aspetta altre opere essenziali, prima del Ponte. scettici. «Lancia il ponte per l’Europa in vero truciolato tibetano, a impazzo ecologico zero – aveva detto Fiorello –, prima di fare il Ponte, facciamo le strade della Sicilia, facciamo il binario doppio della ferrovia. Che sulla Catania-Palermo si vanno ad allenare i motociclisti della Parigi-Dakar».
E poi lo showman aveva lanciato la sua “sfida” a Salvini: «Matteo te lo giuro, se davvero il Ponte sarà pronto entro nove anni, io farò come Francesco Paolantoni per lo scudetto del Napoli, lo attraverserò nudo, da Messina a Reggio Calabria, con solo una pentola davanti. Basta anche una tazzina… E camminerò ciondolando».
E proprio ieri è arrivata la risposta del ministro delle Infrastrutture «Caro Fiorello, magari nudo no, ma in costume sicuramente, preparati». La data indicata nel decreto di conversione in legge è quella del 31 luglio 2024, entro la quale dovrà essere approvato il progetto esecutivo, in modo da aprire i primi cantieri.

Intanto i consiglieri comunali Libero Gioveni e Felice Calabrò, in maniera trasversale, stamani in Commissione alla presenza di alcuni rappresentanti di un'associazione invitata per discutere di ponte sullo Stretto, hanno proposto di indire un “Referendum consultivo” in merito alla costruzione della grande opera, ai sensi dell’art. 30 dello Statuto del Comune di Messina

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