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Barcellona, la banda catanese dei furti in casa: quattro arrestati, caccia a un quinto

La presunta refurtiva rinvenuta ammonta a 24 orologi di diverse marche, due penne di qualità superiore. Quanto ai preziosi in oro, ritrovati 10 anelli, 7 collane, 9 bracciali, un paio di orecchini, un ciondolo e un crocifisso

Le minuziose indagini della Procura, diretta dal procuratore Giuseppe Adornato, affidate al coordinamento del sostituto procuratore Emanuela Scali, hanno permesso ai carabinieri di San Filippo del Mela di sgominare una banda di ladri in trasferta da Catania. Scassinatori professionisti che, con azioni mirate in diverse località, dopo essersi introdotti in alcune abitazioni, hanno fatto razzia di preziosi e perfino di fucili, custoditi in abitazioni. Episodi avvenuti a Barcellona, Rodì Milici e San Filippo.
I componenti della banda, in tutto cinque, avrebbero messo in atto – tra il novembre 2021 e il marzo 2022 – quattro consistenti furti, due dei quali falliti perché notati per tempo da persone sopraggiunte che avevano notato l'attività di scasso di porte e finestre finalizzati ai furti. In carcere, a seguito dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale, su richiesta del sostituto procuratore Emanuela Scali che ha coordinato tutte le fasi investigative, sono stati finiti 4 dei 5 componenti della banda. Si tratta di Amedeo Villa 30 anni, Luciano Leocata 37 anni, Ivan Leocata 30 anni, Angelo Alfio Stabile 51 anni, tutti residenti a Catania. Un quinto soggetto risulta irreperibile. La notizia positiva è che durante le perquisizioni eseguite all’alba di ieri nelle case dei 4 arrestati i militari, al comando del luogotenente Tommaso La Rosa e del maresciallo maggiore Mariano Bonanno, rispettivamente comandante e vice comandante della Stazione di San Filippo, hanno ritrovato in una di esse diversi monili ed orologi, verosimilmente bottino di furti. La presunta refurtiva rinvenuta ammonta a 24 orologi di diverse marche, due penne di qualità superiore. Quanto ai preziosi in oro, ritrovati 10 anelli, 7 collane, 9 bracciali, un paio di orecchini, un ciondolo e un crocifisso: appena stabilita la provenienza, saranno restituiti ai proprietari. L'input che ha permesso di scoprire i presunti responsabili, grazie alle immagini estrapolate dalle telecamere ed al successivo tracciamento delle celle telefoniche, è stato dato da alcuni residenti a Terme Vigliatore che avevano indicato ai carabinieri di Barcellona la presenza sospetta di sconosciuti che girovagavano a bordo di un'auto e percorrendo alcune vie del paese scampanellavano ripetutamente ai citofoni per chiedere a chi si affacciasse, informazioni generiche e ciò per verificare se nelle case vi fossero i residenti.

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