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Ponte sullo Stretto, oggi l'ok al decreto: ecco cosa prevede

La Struttura tecnica di missione è guidata dall’ex dirigente del Dipartimento Infrastrutture della Regione Veneto, Elisabetta Pellegrini. Sarà lei il braccio operativo del ministro Salvini sul fronte del Ponte.

Il vicepremier Matteo Salvini ha rispettato i tempi. Il decreto legge «per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e il Continente» sarà oggi all’esame del Consiglio dei ministri. Un decreto per accelerare le procedure di rivitalizzazione della società Stretto di Messina (che quasi dieci anni fa fu posta in liquidazione) e per arrivare, entro il 2024, alla progettazione esecutiva e all’apertura dei cantieri del Ponte e delle opere ad esso collegate.
Come primo passo, dopo l’approvazione del decreto, ci sarà la nomina del commissario della “Stretto Spa”, che dovrebbe essere il direttore generale e amministratore delegato di Anas, Alessandro Isi, al posto dell’attuale commissario liquidatore Vincenzo Fortunato. Nello stesso tempo, si procederà alla scelta dei componenti del nuovo Consiglio di amministrazione della “Stretto”. Saranno cinque, dei quali due designati dal ministero dell’Economia, d’intesa con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ricopriranno rispettivamente la carica di presidente e di amministratore delegato. Altri due consiglieri di amministrazione spetteranno alle Regioni azioniste della società, cioè la Calabria e la Regione siciliana. Il quinto componente verrà indicato dai due soci della vecchia maggioranza, l’Anas che finora ha detenuto oltre l’ottanta per cento di quote e da Rfi, che ha il 13 per cento. Bisognerà nominare anche il Collegio sindacale, composto da cinque membri, di cui tre effettivi e due supplenti. Nel decreto si prevede anche la possibilità di nomina di un commissario straordinario, con i poteri sostitutivi in caso di inadempienze da parte della società.
Il ministro Salvini ha riservato per sé il compito della «vigilanza sull'attività della società», trattandosi di una scelta dalla fortissima valenza politica, oltre che infrastrutturale e, dunque, compete al Governo dare «indirizzi idonei a garantire che sugli obiettivi strategici e sulle decisioni significative sia esercitata una influenza determinante da parte del medesimo Ministero». Per queste funzioni, «il Mit si avvale della Struttura tecnica di missione per l’indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e l’alta sorveglianza». La Struttura tecnica di missione è guidata dall’ex dirigente del Dipartimento Infrastrutture della Regione Veneto, Elisabetta Pellegrini. Sarà lei il braccio operativo del ministro Salvini sul fronte del Ponte.
C’è una data precisa che riguarda l’aggiornamento del progetto esecutivo: dovrà essere pronto e approvato «entro il 31 luglio 2024». Ci sono poco più di 14 mesi a disposizione. Il decreto che approda in Cdm contiene sette articoli, ridisegnando la stessa “governance” della società Stretto. La novità più significativa è proprio nella distribuzione delle quote azionarie: la maggioranza (non meno del 51 per cento) passerà al ministero dell’Economia «che esercita i diritti dell’azionista d’intesa con il ministero delle Infrastrutture».
Il decreto sancisce anche la durata della concessione dell’opera, che avrà una durata di trent'anni «decorrenti dall'entrata in esercizio dell'opera». E, inoltre, sottolinea un passaggio significativo: «Dalla data di revoca dello stato di liquidazione della “Stretto di Messina Spa”, riprende, senza soluzione di continuità, la concessione affidata alla medesima, avente ad oggetto la realizzazione e gestione del collegamento stabile tra la Sicilia e il Continente, comprensiva dell'opera di attraversamento e delle relative opere a terra».

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