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Risanamento a Messina, il ritorno di Marcello Scurria

Ufficiale la nomina a vicecommissario per l’attuazione della legge sulle baraccopoli messinesi. Esulta l’on. Matilde Siracusano

«Torno a fare l’avvocato. Lascio una strada spianata al mio successore: oltre 350 case consegnate e quattro “favelas” rase al suolo, tra cui quella storica di Fondo Fucile». Con le lacrime agli occhi, Marcello Scurria, nel primo caldissimo giorno di luglio del 2022, annunciava le proprie «irrevocabili dimissioni» da presidente dell’Agenzia comunale del Risanamento. Nel corso di una conferenza stampa, accanto al neoeletto sindaco Federico Basile, Scurria spiegava che non c’erano ragioni di ordine politico, che non si era consumata alcuna rottura e che ogni cosa ha il suo tempo. Lui ci aveva messo tutto il tempo possibile, dedicandosi anima e corpo alla sua creatura, quell’Arisme, che aveva voluto fin dall’inizio, nel percorso tracciato assieme all’allora deputato regionale, e poi sindaco, Cateno De Luca.

Il tempo è volato, da quell’1 luglio 2022 al 3 marzo 2023. Sono trascorsi otto mesi, durante i quali Scurria è tornato a indossare la toga. Ma quando il Risanamento chiama... Eccolo, di nuovo qui, con la delega dei poteri affidati al commissario straordinario, a capo di un Ufficio che dovrebbe essere composto da 10 unità e con un incarico che scadrà il 31 dicembre del 2024. Come anticipato da mesi dal nostro giornale, Marcello Scurria è il nuovo subcommissario. La nomina è stata firmata dal presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, ed è il suo primo atto da commissario straordinario per l’attuazione della legge che ha stanziato 100 milioni di euro con l’obiettivo di eliminare le baraccopoli in riva allo Stretto. Dopo la pubblicazione del “Milleproroghe” sulla Gazzetta ufficiale e la conversione del decreto, recante alcune modifiche alla cosiddetta “legge Carfagna”, in legge, si è potuto procedere ai successivi passaggi. Il primo è la nomina del subcommissario. Il secondo, che avverrà all’inizio della prossima settimana, è il passaggio di consegne ufficiale tra la prefetta Cosima Di Stani, che ha guidato fino allo scorso 31 dicembre l’Ufficio commissariale, e il governatore siciliano. Schifani, sempre che i suoi numerosi impegni lo consentano, dovrebbe finalmente tornare a Messina (non viene dai giorni della campagna elettorale) e spiegare alla città cosa intende fare, sul fronte delle baraccopoli ma non solo.

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