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Il Comune di Messina vuole la cittadella fieristica

L’Amministrazione intende avviare finalmente l’iter di sdemanializzazione delle aree gestite dall’Autorità di sistema portuale. L’istanza riguarda anche la villa Sabin-Baby Park, il lungomare del Ringo e la Passeggiata Nel 2017 l’ex commissario De Simone propose a Palazzo Zanca un’intesa che non ebbe seguito

L’Amministrazione comunale stavolta ci pensa davvero. E c’è un’unica strada, quella che era stata annunciata nel 2017 (Giunta Accorinti) ma che non fu seguita concretamente: presentare un’istanza ufficiale per sdemanializzare le aree del centro attualmente sotto titolarità dell’Autorità di sistema portuale. Le vicende della cittadella fieristica sono emblematiche, la città non riesce a decidere il futuro di una vasta superficie di lungomare cittadino che è parte integrante del tessuto urbano. E finché c’era l’Ente Fiera, che gestiva la “Campionaria internazionale” e le altre esposizioni, le cose procedevano secondo uno schema ultradecennale, ma da quando lì, in quella zona così pregiata di Messina, non si fa più assolutamente nulla, allora è bene che la questione venga posta e risolta una volta per tutte.
Il capitolo del lungomare cittadino era stato, in realtà, riaperto fin dai primi giorni dell’insediamento della Giunta comunale. Il sindaco Federico Basile, nel suo programma elettorale di 3 tomi e 144 pagine, aveva inserito tra le priorità la volontà di riprendersi aree di vitale importanza, non solo la cittadella fieristica, ma anche la Passeggiata a mare, la via Vittorio Emanuele, la villa Sabin comprensiva dell’ex Baby Park. Basile e la sua squadra avevano detto di voler lavorare da subito all’ istanza di sdemanializzazione, cercando un accordo con l’Autorità di sistema portuale dello Stretto, «affinché i tempi non siano biblici e il passaggio delle aree attualmente di competenza dell’Authority avvenga secondo un cronoprogramma certo».
L’intesa con l’Authority non è facile, anche se nell’agosto del 2017, poco prima di concludere il suo decennale mandato (prima da presidente, poi da commissario straordinario), Antonino De Simone si era rivolto proprio al sindaco dell’epoca, Renato Accorinti, invitando il Comune a far presto, a presentare la richiesta agli uffici ministeriali, dicendosi pronto (lo aveva fatto già nel 2013) a sostenere le esigenze di Palazzo Zanca, almeno per quelle aree che dovrebbero rientrare tra le competenze dell’Ente locale. E cioè villa Sabin-Baby Park, lungomare del Ringo, rada di San Francesco (quando, e se, verranno mai tolti gli approdi privati...), cittadella fieristica e Passeggiata a mare.

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