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Messina, alla “Cannizzaro-Galatti” caos e stallo istituzionale. Mancano risposte ufficiali

Un’intera comunità scolastica senza alcuna certezza e ostaggio di uno stallo istituzionale che genera solo confusione. È quanto sta accadendo all’Istituto scolastico “Cannizzaro-Galatti”, dove – a tre giorni dalla scadenza delle iscrizioni per il prossimo anno – genitori e alunni non conoscono il loro futuro, inteso come struttura che ospiterà le aule e le lezioni del prossimo anno scolastico (ma probabilmente anche di più). Una vicenda che si trascina ormai da mesi, tra incomprensioni istituzionali e zone d’ombra frutto di approssimazione a tutti i livelli.
Nelle scorse settimane a chiedere lumi era stato anche il Codacons, adesso tocca ai genitori degli alunni. In circa 700 hanno firmato una petizione per evitare la chiusura totale della scuola di centro città e il trasferimento all'Istituto San Luigi come annunciato dal sindaco Basile a inizio dicembre. La storia è ormai nota da mesi: l'istituto - come sottolineato dal sindaco - ha bisogno di un significativo intervento di messa in sicurezza strutturale. Uno di quelli per i quali, dicono i tecnici del Comune, che è proprietario dell’edificio, non c’è molto altro tempo da perdere. Nelle relazioni fatte realizzare dal Comune, dopo le prime avvisaglie, si dice che un intervento di adeguamento sismico che riporti agli standard della normativa attuale la sicurezza della struttura va fatto al più presto. Il problema dunque non è sicuramente solo quello della caduta di calcinacci dal tetto, per la quale l’intero primo piano è interdetto da un anno.
I genitori, invece, nella loro petizione chiedono “le carte” per conoscere i sondaggi effettuati per stabilire l’entità del danno alla Cannizzaro così come il progetto di ristrutturazione. E auspicano che i lavori vengano parcellizzati, così da consentire almeno parzialmente il mantenimento delle attività al plesso del centro città. In caso negativo auspicano che si valuti la possibilità di affittare plessi centrali, per non dislocare le attività scolastiche all’istituto San Luigi, considerato non idoneo dai genitori e comunque lontano dal bacino d’utenza della scuola. A tal riguardo è nato anche un comitato “Salviamo la Cannizzaro-Galatti”.
Da Palazzo Zanca sembravano decisi: «Si va tutti al San Luigi» aveva detto più volte il sindaco Basile. Ma a oggi questa soluzione pare scricchiolare e non essere del tutto perseguibile. Adesso si fa luce l’ipotesi di “spezzettare” la “Cannizzaro-Galatti” in più plessi: Cristo Re, Sant’Antonio, lo stesso San Luigi, forse plessi comunali in via Trento. Ipotesi percorribile – è peraltro quanto auspicavano in molti – ma il problema è che al 29 gennaio nulla si sa. E i genitori non sono nelle condizioni di poter decidere se trasferire i propri figli in altre scuole o meno, scelta certamente legata anche alla logistica. Il tutto nel silenzio generale di tutte le istituzioni. L’ultimo appello è arrivato dalla dirigente Egle Cacciola che proprio nei giorni scorsi ha scritto a prefetto, sindaco, provveditore, perché formalizzino «per iscritto l'ipotesi di chiusura e motivino lo stesso provvedimento di chiusura producendo la già richiesta documentazione tecnica a supporto, finora mai fatta visionare, né finora rilasciata in copia» e aprano «un tavolo tecnico per trovare idonee soluzioni atte a garantire il sereno svolgimento delle attività didattiche». Peccato che il tempo sia scaduto da tempo e di provvedimenti ufficiali non ci sia traccia. Con la sensazione amara che la confusione generata e generalizzata sia lo stato ideale per tutte le istituzioni che preferiscono non prendersi responsabilità. E a perdere sono sempre utenti e docenti.

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