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Amam e morosi a Messina: dubbi sulla possibilità di ridurre l'acqua a chi non paga

Confronto in commissione sulle 75mila diffide arrivate per i debiti degli ultimi 10 anni

Il via vai dagli uffici di viale Giostra è continuo, e da domani inizierà quella alle circoscrizioni ( si parte dalla Prima in mattinata) dove saranno aperti degli sportelli “volanti” per far fronte alle tante richieste. Parliamo delle tante richieste di chiarimento che i cittadini messinesi vogliono porre all’Amam a seguito delle diffide arrivate nelle scorse settimane per debiti, a partire da 10 euro, maturati negli ultimi 10 anni. Il fatto stesso che siano state inviate 75mila notifiche su 90mila utenti deve dare l’idea della vastità del fenomeno dell’evasione, in vario modo declinata. Perché in mezzo ci sono coloro che non hanno saldato l’ultima bolletta da 20 euro e anche i condomini che devono versare mezzo milione di euro. Già perché se una diffida è arrivata l’80% degli utenti e fra questi ci sono 3000 condomini, dove abitano decine di migliaia di persone. Questo vuol dire che, quasi tutti i messinesi, o direttamente o indirettamente perché coinvolti attraverso i loro condomini, hanno avuto una diffida.
Se ne è parlato ieri mattina nella seconda commissione consiliare, presieduta da Margherita Milazzo, dove sono state ospitate la presidente Loredana Bonasera e la consigliera Alessandra Franza. Uno dei passaggi più interessanti è quello legato alla “minaccia” di riduzione, per le abitazioni, o di sospensione dell’erogazione, per le utenze commerciali, in caso di mancato saldo dei debiti dopo il 28 febbraio. Si tratta della data a cui è stata spostata la “dead line” entro cui gli utenti “diffidati” devono saldare o dare giustificazioni. È stato il consigliere Giuseppe Trischitta a sollevare il caso alla luce di una recente sentenza del Tar del Lazio, per la quale la fase della riduzione della erogazione nei condomini non sembra affatto la cosa più semplice da poter mettere in pratica.

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