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Messina, dai contributi covid agli eventi... Tutte le spese del Comune

Fino al 2021 contributi a fondo perduto, poi la virata verso gli eventi: come sono stati spesi i soldi. Tra inverno ed estate 300 mila euro per i concerti a piazza Duomo, 800 mila in questo Natale

In principio erano contributi a fondo perduto. Aiuti a quelle realtà commerciali e imprenditoriali che più di altre avevano pagato lo scotto del lockdown, delle zone rosse e della crisi figlia della pandemia. Poi hanno cambiato “forma” e soprattutto destinazione, finanziando sfilate di Babbi Natale e personaggi Disney e i concerti, tra gli altri, dei vari Achille Lauro, Clementino e Negramaro.

Eppure l’origine di questi soldi – tanti soldi – è la stessa. E parte tutto da quando il Covid non esisteva neppure. È la fine del settembre 2018 quando la Giunta dell’allora sindaco (appena eletto) Cateno De Luca approva il nuovo piano operativo del cosiddetto Poc Metro, la “cassaforte” che lo stato ha destinato a tutte le Città metropolitane d’Italia. Cambia tutto, però, nel 2020, quando il Covid investe tutto il mondo, col suo carico di lockdown e crisi economiche. A dicembre di quell’anno, quindi, viene approvato un nuovo progetto, “Sostegno Pmi Card”, per un importo complessivo di 15 milioni di euro. Un progetto «volto al sostegno del tessuto economico della città di Messina», che ha come destinatari «gli operatori economici» le cui attività economiche erano state inserite nelle varie ordinanze legate all’emergenza Covid, con chiusure o limitazioni. Viene predisposto un bando, dunque, e nel provvedimento di dicembre 2020 la Giunta prevede anche che «le eventuali economie che si rendessero disponibili in seguito alla chiusura del bando saranno ridistribuite tra le sub-azioni della misura fino all’esaurimento dell’intera dotazione finanziaria prevista pari a 15 milioni di euro».

È a cavallo di Natale 2020 – un Natale che Messina vive in zona rossa – che si aprono i termini per l’avviso pubblico. La dicitura è “Concessione contributo una tantum a sostegno degli operatori economici colpiti dalla crisi economica derivante dall’emergenza sanitaria Covid-19”. Responsabile del procedimento è Eugenio Bruno, direttore di sezione amministrativa del Comune, estensore del progetto “Sostegno Pmi Card”. Agli uffici di Palazzo Zanca arriva una valanga di domande e ne vengono ammesse circa 1.400, da 3 mila euro ciascuna. I fondi vengono erogati in tre step, il totale supera i 4 milioni di euro. È questa la prima fase del progetto, definita di “sostegno passivo” alle imprese. Ma il vero cuore del progetto, che si lega, per certi versi, al programma elettorale dell’ex sindaco De Luca, è un altro e si sviluppa nelle seconda e terza fase.

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