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Messina, I-Hub dello Stretto: ecco i cantieri del 2023

Si partirà subito con la demolizione degli ex Magazzini Generali, Silos Granai e Mercato Ittico, poi la realizzazione dei nuovi edifici “green” che ospiteranno start-up e multinazionali

Sarà probabilmente uno dei primi cantieri del 2023. Una di quelle opere che, forse ancora non del tutto compresa nella sua possibile rilevanza, è destinata a incidere profondamente sui percorsi di rigenerazione urbana di pezzi importanti della città di Messina. A gennaio è previsto l’avvio degli interventi di demolizione, e successiva ricostruzione, degli edifici che fanno parte del tessuto urbano dell’area compresa tra le due Stazioni (Centrale e Marittima) e la cortina del porto: gli ex Magazzini Generali, i vecchi Silos Granai e l’immobile che ospitava fino a qualche tempo fa il Mercato ittico comunale. Soprattutto i primi due, gli ex Magazzini e Silos, versano da anni in condizioni strutturali precarie e in uno stato di degrado e di abbandono assolutamente inconcepibile, trattandosi di una delle porzioni più pregiate, e a vocazione turistico-commerciale, del centro.

La riqualificazione di quest’area, inserita anche nelle Zone economiche speciali della Regione siciliana, è resa possibile grazie al progetto portato avanti prima dalla Giunta De Luca, ora dall’Amministrazione Basile, e fortemente voluto dall’assessora Carlotta Previti: l’Innovation Hub dello Stretto, il primo Polo dell’innovazione tecnologica che dovrebbe attirare a Messina, grazie alla sinergia tra Comune, Università e Centri di ricerca, importanti società multinazionali, oltre a far da volano a nuove start-up giovanili.
Un investimento da 71 milioni di euro, più altre risorse aggiuntive, una scommessa, un “azzardo” secondo l’ex vicepresidente della Regione Armao che ne contestava perfino l’esistenza, protagonista di “epici” scontri televisivi con Carlotta Previti, qualcosa che potrebbe finalmente caratterizzare la città di Messina, al di là dell’eterna questione del Ponte sullo Stretto.

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