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Messina, archiviazione per la giunta Accorinti

L’inchiesta sui conti economici di Palazzo Zanca tra il 2014 e il 2016

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Si chiude con un’archiviazione l’inchiesta che vedeva venticinque indagati con al centro la giunta di Renato Accorinti e il corollario amministrativo di funzionari comunali, cioé tutti quelli che vararono i bilanci e i rendiconti di Palazzo Zanca per tre anni, dal 2014 al 2016. L’ipotesi originaria d’accusa era quella classica del “falso in bilancio”.
L’inchiesta è stata gestita a suo tempo dal sostituto procuratore Antonio Carchietti, lo stesso magistrato che aveva seguito a suo tempo anche l’indagine sulla giunta Buzzanca per la stessa ipotesi di reato negli anni tra il 2009 e il 2011. E proprio tra queste due inchieste, sul piano temporale, è intervenuta la sentenza della Corte d’appello che il 12 novembre del 2021 ha assolto tutti i componenti della giunta Buzzanca finiti a suo tempo sotto processo, oltre ai funzionari comunali in carica in quel periodo e membri della giunta e del consiglio comunale dell’epoca che, a vario titolo, si erano occupati dei documenti contabili del Comune. Questo è stato sostanzialmente il motivo che nei mesi scorsi aveva spinto il magistrato a chiedere l’archiviazione nei confronti dei componenti della giunta Accorinti, che è stata accolto dal gip Pagana.
Erano in tutto venticinque le persone coinvolte nel procedimento, tra componenti di giunta che si sono susseguiti, funzionari comunali e revisori dei conti. Erano l’ex sindaco Renato Accorinti, gli ex assessori Guido Signorino, Gaetano Cacciola, Luca Eller Vainicher, Nina Santisi, Sergio De Cola, Daniele Ialacqua, Sebastiano Pino, Nino Mantineo, Tonino Perna, Patrizia Panarello e Filippo Cucinotta; i dirigenti comunali Antonio Cama (nella qualità di ragioniere generale), Salvatore De Francesco, Giovanni Bruno, Vincenzo Schiera, Riccardo Pagano, Maria Canale, Domenico Manna, Antonella Cutroneo e Calogero Ferlisi; gli ex revisori dei conti Dario Zaccone, Federico Basile, che oggi è sindaco di Messina, e Giuseppe Zingales. C’era anche l’ex direttore generale del Comune Antonio Le Donne. Adesso quindi per tutti loro è un capitolo chiuso sul piano giudiziario.

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