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Salvini: "Il Ponte non è più rinviabile"

ll ministro istituisce la task force composta dalle due Regioni e dai sindaci di Messina e Reggio Calabria. L’intervento della senatrice messinese Musolino: «Nell’attesa, si garantisca la continuità»

Un’opera «non più rinviabile». «Strategica», per l’Italia e per l’Europa. E il tema è «serio, non è uno scherzo». Sono i tre passaggi più eloquenti dell’intervento dedicato al Ponte sullo Stretto di Messina dal ministro Matteo Salvini, sentito ieri in Commissione Ambiente del Senato, durante la presentazione delle linee programmatiche del suo dicastero. «Senza il Ponte, a cosa servirebbe l’Alta velocità Salerno-Reggio Calabria e il potenziamento delle linee ferroviarie siciliane, che sono interventi altrettanto importanti, se non di più?», si è chiesto il vicepremier. «Sono tutte opere che, insieme con le Reti Ten-T europee, fanno parte di un sistema, dove ogni pezzo ha bisogno dell’altro. Per questo – ha aggiunto Salvini – nella manovra finanziaria, abbiamo inserito una norma per accelerare la sua realizzazione, avviando il percorso per revocare lo stato di liquidazione della società Stretto di Messina e superare il contenzioso precedente. Il Ponte sullo Stretto di Messina non è uno scherzo, è una cosa assolutamente seria».

Nessun passo indietro, dunque, da parte del Governo, anche se c’è chi ha sottolineato che un’affermazione dello stesso Salvini, durante il confronto con i senatori, farebbe pensare a un atteggiamento un po’ più prudente. «C'è un progetto che va aggiornato, una volta che saranno stimati i costi del Ponte sul Stretto, valuteremo la congruità e l'opportunità di andare avanti su questa opera», questa la dichiarazione del ministro che, però, poi, ha precisato che la volontà di realizzarlo da parte del Governo non è in discussione, tant’è vero che nella norma inserita nella Legge di bilancio, il Ponte viene dichiarato «opera prioritaria e di preminente interesse nazionale». Durante il dibattito, si è registrato anche il botta e risposta con il leader dei Verdi, Bonelli, il quale ha riportato alcune frasi dette da Salvini nel 2016, quando era contrario alla grande opera («Ci sono parecchi ingegneri che dicono che non sta in piedi e ricordo che oggi il 90% delle ferrovie in Sicilia sono a binario unico e la metà dei treni viaggia a gasolio. Di fronte a questa situazione non vorrei spendere miliardi di euro per un Ponte in mezzo al mare»). Ma Salvini lo aveva già ribadito negli ultimi mesi, di aver cambiato idea sull’importanza di questa infrastruttura, non solo per unire Sicilia e Calabria, ma per connettere il Sud e l’intero Paese all’Europa.

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