Diventano definitive otto condanne, dopo il passaggio in Cassazione, per l’operazione “Predominio” sul ritorno in città di alcuni ex collaboratori di giustizia, che avrebbero voluto riallacciare i contatti con la criminalità organizzata, cercando di riprendere il controllo del territorio.
A decidere è stata la prima sezione penale, che complessivamente ha deciso due rinvii parziali, cinque inammissibilità e quattro rigetti.
Ecco il dettaglio: per Antonino Stracuzzi e Orazio Bellissima si dovrà rifare il processo davanti alla corte d’appello di Messina ma solo limitatamente alla valutazione dell’applicazione delle attenuanti generiche; i giudici hanno poi dichiarato inammissibile il ricorso del procuratore generale di Messina, che rispetto alla sentenza della corte d’appello dell’ottobre 2021 aveva contestato alcune assoluzioni relative al traffico di stupefacenti; sono stati dichiarati inammissibili anche i ricorsi presentati da Nicola Galletta, Alberto Alleruzzo, Giuseppe Selvaggio e Vincenzo Barbera; infine sono stati rigettati i ricorsi presentati da Angelo Arrigo, Giuseppe Cutè, Cosimo Maceli e Pasquale Pietropaolo.
Per effetto di queste decisioni da ieri sono divenute definitive le condanne inflitte in appello nell’ottobre del 2021 a carico di Nicola Galletta (15 anni), Alberto Alleruzzo (2 anni), Giuseppe Selvaggio (3 anni), Vincenzo Barbera (6 anni), Angelo Arrigo (7 anni), Giuseppe Cutè (6 anni), Cosimo Maceli (7 anni) e Pasquale Pietropaolo (10 anni).
L’operazione antimafia “Predominio”, sul ritorno in città di alcuni ex pentiti, intenzionati a riprendere in mano le redini della criminalità organizzata, è stata gestita a suo tempo dai sostituti della Dda Maria Pellegrino e Liliana Todaro con la Squadra Mobile. Al centro estorsioni e traffico di droga nel rione di Giostra, dopo una riorganizzazione sul territorio di alcuni ex pentiti che avevano riallacciato i contatti con i gruppi di provenienza.
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