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Messina, all'ex Ospedale Regina Margherita la nuova “cittadella della Cultura”: progetto pronto

È uno dei progetti che l’ex governatore siciliano Nello Musumeci ha più volte indicato tra i “fiori all’occhiello” della sua Giunta, testimonianza dell’impegno della Regione nei confronti della città di Messina. In realtà, i tempi e le procedure riguardanti la riconversione e valorizzazione di gran parte del compendio immobiliare dell’ex ospedale Regina Margherita sono andati molto più a rilento di quanto era stato programmato. E adesso la palla è nelle mani del nuovo presidente Renato Schifani.
Dove eravamo rimasti? Al progetto preliminare della nuova “cittadella della Cultura”, affidato all’Atelier(s) di Alfonso Fumia, tra i più affermati architetti italiani, ideatore della Biennale dello Stretto, di cui nelle scorse settimane si è celebrata la prima edizione. La società di Femia si è aggiudicata la procedura di gara aperta, insieme con “Acale studio associato”, “Tfe ingegneria”, “Engineering Group”, “Archeolab”, “Moduloquattro architetti associati”, “Michelangelo Pugliese architetto”, “Rosaria Toma architetto”.
I progettisti hanno, di fatto, completato il loro lavoro, che è nello stesso tempo un salto nel futuro, immaginando la nascita di un grande Polo museale, proprio accanto al MuMe, e un viaggio alle radici, con il passato che viene “trasfigurato” grazie a un’opera di tenace e geniale ricucitura urbana. Gli edifici dell’ex ospedale Regina Margherita, infatti, verranno recuperati «con interventi di restauro conservativo, manutenzione straordinaria, consolidamento e ristrutturazione interna, nel rispetto delle caratteristiche stilistiche originarie». L’impianto novecentesco «presenta uno schema distributivo a padiglioni, ricostruito in seguito al terremoto del 1908 con ampliamenti delle strutture che sono proseguiti per tutto il secolo scorso al ritmo delle crescenti esigenze di spazio». Tre padiglioni, con superficie complessiva di quasi 10mila metri quadrati, verranno adibiti a Museo Archeologico, a Museo del Terremoto (e della Ricostruzione), a nuova sede della Soprintendenza ai Beni culturali (che attualmente è ospitata nei locali dell’Istituto Buon Pastore di viale Boccetta) e della Biblioteca regionale.

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