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Messina, il “Libro Bianco” siciliano su infrastrutture e priorità

Presentato ieri da UnionCamere, sintesi delle proposte degli imprenditori

La competitività delle imprese passa dalle infrastrutture. Strade, ferrovie, porti, aeroporti, strutture logistiche efficienti, banda ultra larga, rete 5 G, «sono il passaggio obbligato per aiutare il sistema economico regionale a superare la crisi innescata dalla pandemia, ora aggravata dagli eventi bellici, e ritrovare opportunità sui mercati internazionali». Ed è questa, l’unica strada possibile, la via indicata da Unioncamere e dal sistema camerale siciliano, con uno strumento concreto, il “Libro Bianco” presentato ieri a Messina, nella sede dell’Ente di piazza Cavallotti. Un documento che è la sintesi di quanto è emerso nei tavoli territoriali organizzati dalle Camere di commercio negli ultimi mesi «con l’obiettivo di individuare le opere indifferibili e necessarie al sistema imprenditoriale per riprendere slancio e recuperare competitività».

Sono 35 le opere individuate e organizzate su tre livelli di priorità, 15 sono quelle di livello 1 (massima priorità) e 4 i macro-obiettivi, su cui puntare per sostenere il rilancio della Regione e del suo sistema produttivo. I 4 macro-obiettivi sono: 1) Accessibilità interna ed esterna, cioè migliorare la connettività delle aree interne della regione per il riequilibrio territoriale, nonché migliorare e potenziare le connessioni esterne della Sicilia ed i collegamenti con i mercati nazionali ed internazionali. 2) Potenziamento delle connessioni di rete al servizio del sistema produttivo e del turismo, ampliando, adeguando ed efficientando la rete dei collegamenti, stradali e ferroviari, e rafforzando le connessioni dei centri agricoli e agroalimentari, dei distretti produttivi e degli attrattori turistici alla rete principale completare. 3) Rafforzamento dell’intermodalità e della logistica integrata, con particolare attenzione alle aree Zes, attraverso lo sviluppo delle piattaforme logistiche ed un miglioramento della rete esistente nei collegamenti di ultimo miglio. 4) Potenziamento dei nodi aeroportuali, adeguando l’offerta infrastrutturale alla domanda presente e potenziale e migliorando il livello di accessibilità.

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