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Distacco di Capo d’Orlando da Naso, dimenticati tre padri dell’autonomia

Amministrazione comunale bacchettata da una docente e un’associazione

In piedi da sinistra Mancari e Micali Aliberti; seduti Mollica, Conforto e Paparone

«Mi preme dire che non tutti hanno ricevuto i dovuti riconoscimenti da parte delle varie amministrazioni e pertanto invito tutta l’Amministrazione comunale a farlo. Le corone di alloro devono essere dedicate a tutti i membri del comitato». È’ stata la docente Rosaria Micale a dirlo durante la cerimonia che ricordava i 97 anni dell’autonomia di Capo d’Orlando davanti ai busti di due padri di quell’autonomia, Ernesto Mancari e Cono Micale Alberti.
La docente (Cono Micale Alberti era suo nonno) si riferiva agli altri tre componenti di quel comitato che si batté per il “distacco” della città paladina da Naso da cui dipese sino al 27 settembre del 1925, quando riuscì ad ottenere l’autonomia amministrativa.
Sono Francesco Mollica, Basilio Conforto e Paolo Paparone. Contrariamente agli altri due, i tre autonomisti non hanno in città busti marmorei o lapidi che li ricordano e così la proposta della docente si “sposa” con quella di “SiciliAntica” che, con i suoi massimi esponenti, Giuseppe Ingrillì ed Nino Ravì, aveva avanzato la proposta di trasformare la foto storica che ritrae i componenti del Comitato per l’Autonomia in una lastra di bronzo che, posta sulla facciata del Comune, «possa - come hanno scritto - rendere il dovuto omaggio a  Basilio Conforto, Paolo Paparone, Cono Micale Alberti, Francesco Mollica ed Ernesto Mancari, i cinque fautori dell’Autonomia, perpetuandone così la gratitudine in un ricordo visivo, trasformandolo in un luogo della memoria».

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