Esito negativo. Non c’era nessuna traccia utile. È questo il clamoroso responso degli esami sui frammenti di asfalto vicino al gradino di casa, sullo zerbino, e sul motorino condotto da una delle vittime. Ed è un altro tassello che si aggiunge alle indagini sul duplice omicidio di Camaro San Luigi, l’esito della sparatoria avvenuta il 2 gennaio scorso, quando il killer reo confesso, il 37enne Claudio Costantino, prima latitante e da alcuni mesi in carcere per questa duplice esecuzione, ha ucciso a colpi di pistola il 31enne Francesco Portogallo e il 35enne Giovanni Cannavò.
È questa infatti la conclusione della perizia depositata in questi giorni dalla consulente della Procura, la dott. Paola De Simone, direttore tecnico superiore biologo della Polizia, in servizio presso il Gabinetto regionale della Polizia scientifica di Palermo, che ha completato l’analisi sui materiali repertati dai carabinieri all’interno o nei pressi dell’abitazione di Costantino, in via Eduardo Morabito, dopo la sparatoria.
Proprio la specialista della Scientifica sarà sentita mercoledì mattina dal gip Fabio Pagana su questi argomenti, visto che riprende dopo la pausa estiva l’incidente probatorio chiesto dalla Procura sulla duplice esecuzione. L’inchiesta è gestita dal procuratore aggiunto Vito Di Giorgio con il sostituto Giulia Falchi, ci lavorano da mesi carabinieri e polizia.
L’accusato per questo duplice omicidio è il 37enne Claudio Costantino, che è assistito dall’avvocato Filippo Pagano e dal prof. Carlo Taormina, i quali hanno nominato una serie di consulenti tecnici di parte. All’incidente probatorio prendono parte anche i legali che assistono le parti offese, i familiari delle due vittime, Portogallo e Cannavò, che sono gli avvocati Cinzia Panebianco e Angela Martelli.
Il quesito formulato a suo tempo dal gip Pagana al perito era molto chiaro: “... Procedere a diagnosi e campionamenti delle tracce di natura biologica che insistono sui frammenti di cemento/asfalto rilevati nei pressi del gradino dell’abitazione di Costantino Claudio..., sullo zerbino della suddetta abitazione..., nonché al campionamento di eventuali tracce ematiche presenti sul motociclo condotto in data 2 gennaio 2022 da Portogallo Giovanni, con estrazione del profilo genotipico da comparare con quello delle vittime”.
Le risposte della consulente sono altrettanto chiare: “Le analisi dei polimorfismi genetici del Dna nucleare condotte sulle nr. 6 campionature effettuate su altrettanti frammenti di cemento/asfalto... hanno dato esito negativo o consentito di ottenere profili genetici parziali non utili a fini comparativi. Le stesse analisi condotte sulla campionatura effettuata sul frammento di cemento/asfalto, hanno consentito di ottenere un profilo genetico estremamente parziale non compatibile con i profili genetici di Cannavò Giuseppe e Portogallo Giovanni”.
Ed ancora: “... Le analisi dei polimorfismi genetici del Dna nucleare condotte sulle campionature..., effettuate sullo zerbino a seguito di trattamento con il Bluestar (analogo del Luminol), consentivano di ottenere profili genetici misti, utili a fini comparativi. Le analisi comparative, avvalorate da considerazioni statistiche, tra i suddetti profili genetici misti con quelli delle vittime ha evidenziato diverse mancanze di condivisioni alleliche che non supportano ipotesi di inclusione”.
Ed infine: “... I rilievi finalizzati al rilevamento di tracce ematiche, eseguiti sul motociclo Honda SH 150... anche a seguito di trattamento con Bluestar e Lumiscene, hanno dato esito negativo. Le analisi dei polimorfismi genetici del Dna nucleare condotte sulle nr. 4 campionature effettuate in corrispondenza di zone del motociclo interessate da macchie di colore rosso, risultate negative al test generico per il rilevamento di tracce ematiche, hanno consentito di ottenere profili genetici parziali non utili a fini comparativi”.
Quindi degli esami tecnici sui frammenti di asfalto vicini al gradino e sullo zerbino di casa Costantino, e sul motorino condotto quel giorno da Portogallo, non hanno rilevato alcuna presenza di sangue delle due vittime. Cosa significhi questo ai fini dell’incidente probatorio sarà poi il gip Pagana a stabilirlo, quando si chiuderà la procedura giudiziaria d’urgenza. Ovviamente accusa e difesa proporranno in questo contesto le loro tesi.
In questa vicenda c’è stato un altro colpo di scena a giugno scorso, quando vennero ritrovati i resti di altri quattro proiettili nascosti sulla scena del duplice omicidio. Tre erano conficcati in un muro divisorio esterno dell’abitazione di Costantino, che fu il teatro della sparatoria, uno fu ritrovato invece nei pressi dell’abitazione del vicino di casa dell’uomo. È questo emerse dagli accertamenti legati alle indagini difensive che erano stati programmati quel pomeriggio. E che si dovettero interrompere proprio per i ritrovamenti che furono effettuati dai periti di parte nominati dai difensori di Costantino.
Messina, duplice omicidio di Camaro: nessuna traccia di sangue sul motorino
Depositata la seconda perizia nell’ambito dell’incidente probatorio
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