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Taormina, caro-bollette e tributi comunali: arriva la “tempesta perfetta”

Cittadini e operatori economici di Taormina in grosse difficoltà. La maggior parte preferisce pagare il conto di luce e gas e posticipare il versamento della Tari e del canone idrico

La stangata del caro-energia e l’aumento delle bollette che sta colpendo tutti, senza alcuna distinzione, mette in apprensione il Comune di Taormina non soltanto per i costi che l’Ente rischia di dover affrontare ma anche per le somme che Palazzo dei Giurati rischia di non introitare. Se la bolletta arrivata nei giorni scorsi all’Amministrazione da 590mila euro per il consumo dell’energia elettrica ha rappresentato un vero e proprio campanello di allarme, adesso il rischio concreto per il Comune è quello di dover fare i conti con i malumori e i disagi oggettivi dei cittadini e degli operatori economici che soffrono per le bollette già recapitate nelle loro cassette della posta o prossime ad arrivare, e che di conseguenza avranno difficoltà a pagare i tributi.
A bilancio l’ente locale ha deliberato per il 2022 una “lista di carico” per la Tari che prevede la riscossione della tassa sulla spazzatura per un importo totale di 4.563.265,49 euro (oltre a 228.164,18 euro per la Tefa, tributo provinciale da riservare alla Città metropolitana di Messina). Ma la prospettiva concreta è che non sarà semplice incassare per il Comune una gran parte di quei 4 milioni e mezzo. E difficilmente alcuni riusciranno a pagare questa tassa. In particolare, gli operatori economici, albergatori e imprenditori, si trovano in alcuni casi davanti a bollette che rischiano di vanificare l’ottimo andamento della stagione turistica.

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