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Ponte Agrò, sub iudice l’accordo quadro con un’altra società

Anas attende la risposta del Ministero sull’ipotesi di affidamento dei lavori sospesi tra Santa Teresa di Riva e Sant’Alessio Siculo

Quattro anni esatti. Tanto è trascorso dalla chiusura del ponte Agrò sulla strada statale 114, infrastruttura che collega Santa Teresa di Riva e Sant’Alessio Siculo che doveva essere demolita e ricostruita perché manifestava problemi strutturali già dal 2008. Ma le notizie che arrivano da Anas sono tutt’altro che positive e i tempi per poter vedere l’opera completa sembrano allungarsi all’infinito. A ottobre 2020, erano partiti finalmente i lavori, aggiudicati al raggruppamento temporaneo di imprese “Mit Costruttori-Consorzio stabile Alveare Network-Cgc Srl-Bosco Italia-Tecnolavori” di Adrano, per l’importo di 4,8 milioni di euro, ma dopo appena un mese operai e mezzi sono spariti in quanto l’azienda capogruppo non è stata più in grado di proseguire per problemi finanziari. Un anno fa, Anas ha quindi risolto il contratto con la “Mit Costruttori” e le possibili strade per riaprire il cantiere erano tre: affidamento alla seconda ditta classificata alla gara d’appalto, alle imprese dello stesso raggruppamento aggiudicatario oppure affidamento tramite accordo quadro con società già aggiudicatarie con Anas di ponti e viadotti.
«A causa del sopravvenuto incremento del costo delle materie prime, le prime due possibilità – che Anas ha ovviamente sondato – sono di fatto escluse – ha spiegato ieri l’ente gestore della Statale 114, poiché nessuna impresa sarebbe disponibile ad eseguire i lavori con il vecchio importo».

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