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Messina, sulla zona falcata il presidente Mega sollecita la Regione

A distanza di un mese dalla Conferenza dei servizi, non si è mossa più foglia sul Piano di caratterizzazione e sulle necessarie bonifiche

«Con l’incontro di oggi è stato fatto un altro passo avanti, ma sulla Zona falcata servono garanzie e tempi veloci per restituire, quanto prima, una parte di quest’area ai cittadini di Messina che attendono da troppi decenni». La dichiarazione risale al febbraio del 2021 e a pronunciare quelle parole fu il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci. Riportiamo quelle frasi perché l’esigenza di «garanzie e tempi veloci» resta immutata e poiché, almeno su alcuni aspetti, quelle «garanzie» e quei «tempi veloci» devono essere dati dalla stessa Regione siciliana, allora al governatore (dimissionario) chiediamo di riutilizzare le parole del 2021 e di smuovere le acque impantanatesi negli uffici di Palermo.
Il riferimento è alle procedure successive all’esito della campagna di indagini condotta dall’Università di Messina, che ha confermato gli alti livelli di inquinamento che fanno della Falce «un sito contaminato», per il cui risanamento ambientale, dunque, occorrono immediati fondi e interventi nel più breve tempo possibile. Lo scorso 5 agosto si è tenuta la Conferenza dei servizi a Palermo proprio per decidere il da farsi. È trascorso quasi un mese e non è stata presa alcuna decisione, al punto che lo stesso presidente dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto, Mario Paolo Mega, al quale spettano gli interventi su aree che sono di propria competenza, sta sollecitando da giorni i Dipartimenti regionali interessati. «Sono stati celeri nel convocare la Conferenza – commenta Mega –, non lo sono altrettanto ora e noi, purtroppo, siamo fermi».

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