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Messina, sul “nuovo” Irccs il Policlinico si divide

Il botta e risposta a suon di lettere e documenti tutti interni all’azienda ospedaliera dell’Università

Policlinico di Messina

Irccs sì, Irccs no. Il “sogno” del rettore Salvatore Cuzzocrea non si è spento, anzi. Il Magnifico, che ha ancora due anni di mandato davanti a sé, punta a lasciare in eredità un progetto a cui lavora senza sosta: trasformare il Policlinico nel secondo Irccs di Messina. Dopo i primi passi mossi ad inizio 2021, la luce dei riflettori sembrava essersi affievolita. Poi, ad aprile scorso, in un evento pubblico ecco il rilancio del rettore: «Sto lavorando affinché il Policlinico possa diventare Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico». Il progetto c’è ed è vivo. Ma all’interno del Policlinico stesso non tutti la pensano allo stesso modo. Anzi, stando a due documenti che da giorni circolano nei corridoi dell’ospedale universitario, ci sono due fazioni ben distinte (e ben rappresentate, da nomi illustri).

La prima (almeno sei i firmatari, tra primari e direttori) è stata autrice di una lettera, indirizzata proprio al rettore ed al commissario straordinario Giampiero Bonaccorsi. «Le note criticità strutturali del Policlinico di Messina (concezione strutturale a padiglioni in fase di continua ristrutturazione, il trasferimento del pronto soccorso, etc.) e la carenza cronica di personale in alcuni settori topici – si legge – hanno reso lo svolgimento di un’assistenza efficace per i nostri pazienti molto complicata e spesso affidata alla buona volontà di una categoria che, come la nostra, crede nel proprio lavoro e nella missione affidatagli. Ma dalle criticità cresce ancor più il senso di appartenenza alla nostra Università e la missione che essere docenti include: ricerca, didattica e cura». Eccolo, il percorso: «Ai nostri occhi – si legge ancora – appare non plausibile sostenere il concetto di Policlinico come pensato sino ad oggi. Non ci appare più procrastinabile un rilancio, che sia un rilancio reale. L’unica strada percorribile ai nostri occhi è quella di un upgrade radicale che possa incrementare la competitività in termini di ricerca finalizzata alla cura. La ricerca che pensiamo è inclusiva, traslazionale e multidisciplinare. Coinvolge più settori scientifici, significa cooperazione e condivisione tra facoltà e professionisti». L’Irccs, dunque, diventa «il passo fondamentale per realizzare il rilancio del nostro Policlinico universitario».

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