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Barcellona, "guerra” all’indifferenziata: una reale battaglia di civiltà

Il sito di Trapani sempre meno accessibile. L’utenza chiamata a ridurre al massimo i quantitativi

L’emergenza rifiuti che imperversa sul territorio si sposta finalmente su livelli sovra-comunali con l'iniziativa lanciata dal consiglio regionale dell'Anci, al cui interno figura anche il primo cittadino di Barcellona, l'avvocato Pinuccio Calabrò. Quanto emerge dalla riunione di Palermo, avvenuta martedì scorso, si tratteggia un piano d’azione per certi versi obbligato: i sindaci hanno deciso all’unanimità che richiederanno al Governo regionale e a quello nazionale, entro la fine di questa settimana o al massimo all'inizio della prossima, di farsi carico di una vera e propria piaga che ad oggi sembra difficile da curare. La proposta è quella di indicare luoghi e oneri per lo smaltimento fuori regione, senza l'aggravio di costi per i cittadini penalizzati da una situazione che sta sfociando in un vortice emergenziale di natura igienico-sanitaria. Oggi le discariche private indicate dal Governo siciliano sono al collasso e all'orizzonte non si intravedono prospettive rassicuranti, nè si registrano tavoli tecnici o direttive impartite dall'Assessorato regionale. L'unica soluzione sembrerebbe solo e soltanto quella di optare per un'azione straordinaria, quantomeno per dare una boccata d'ossigeno a chi si ritrova strade e piazze invase dai rifiuti. Fermo restando che le stime sui prezzi prefigurano un rincaro di oltre 100 euro per ogni singola tonnellata (dagli attuali 260 euro fino a 350-400 per ogni tonnellata conferita fuori regione). La spazzatura imperversa sui territori, specie in quelle zone dove gli enti aggiudicatari degli appalti per il servizio ambientale non riescono a smaltire a causa delle limitazioni e delle regole ferree per l'accoglimento del rifiuto indifferenziato.

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