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Lipari, nessuna violazione edilizia: assolto l’imprenditore Lentsch

Aveva ristrutturato a sue spese l’area delle Cave di Caolino per la pubblica fruizione. Il legale: «È stato fugato ogni dubbio sul suo operato, restituendogli piena dignità»

Con una recente sentenza il giudice monocratico del Tribunale di Barcellona, Noemi Genovese, ha assolto dopo una lunga vicenda processuale, e con la formula «perché il fatto non sussiste», l’imprenditore Massimo Lentsch, titolare dell’azienda vinicola di Castellaro e della relativa cantina, da numerose ipotesi di reato urbanistiche ed edilizie che erano state mosse a suo carico. Il giudice ha accolto le tesi del suo legale, l’avvocato Giovanni Randazzo. Il noto imprenditore in passato aveva intrapreso alcune iniziative nell’area delle Cave di Caolino, che si trovano nell’altopiano di Quattropani, a Lipari, che erano indirizzate verso la valorizzazione e la fruizione pubblica di quello stupendo sito, di enorme rilevanza storica e geologica per l’intero arcipelago, con lo scopo di rendere quella “location” gratuitamente fruibile dagli abitanti e dai turisti in modo definito e sicuro.

L’idea di fondo, per la quale l’imprenditore a suo tempo aveva presentato al Comune di Lipari una cosiddetta “comunicazione asseverata di inizio lavori”, prevedeva il ripristino dello storico casotto posto all’ingresso delle Cave per adibirlo ad info-point geologico naturalistico, la realizzazione di alcuni interventi minori per la regimentazione e lo smaltimento delle acque piovane, delle opere di sistemazione dell’area esterna, nonché il rifacimento del fondo per consentire la sosta dei visitatori.

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