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Messina alle urne, il Centrodestra ha un Croce e tante altre... croci

Maurizio Croce

Un silenzio lungo, durato per settimane, denso di incognite, assordante. Ma ieri il partito di Giorgia Meloni lo ha interrotto, con la dichiarazione congiunta di Elvira Amata, la capogruppo all’Ars e della deputata Ella Bucalo.

La posizione di FdI

«Fratelli d'Italia ha sempre chiarito che l’unità della coalizione va ricercata tanto alle Amministrative, quanto alle Regionali, e che il Centrodestra unito non ha rivali. Con riferimento alla notizia pubblicata ieri da alcune testate giornalistiche in merito ad una condivisione di tutto il Centrodestra sulla candidatura di Maurizio Croce, non possiamo che ribadire lo stesso concetto. Auspichiamo coesione, ma ove non si raggiunga siamo pronti ad offrire alla coalizione e alla città una nostra proposta, esattamente come a Palermo. È privo di fondamento, infine, che ieri si sia tenuto a Roma un vertice con la partecipazione di Fratelli d'Italia». A quelle della deputata regionale e della parlamentare nazionale, si aggiunge anche la firma del coordinatore cittadino Pasquale Currò.
È un dire e non dire, un porre condizioni ma nello stesso tempo l’avvertimento agli alleati: «Siamo pronti a fare come a Palermo». Nel capoluogo della Regione, come è ormai arcinoto, i candidati del Centrodestra sono “cchiù ‘ssai d’i cani ‘i Brasi”, come recita il vecchio detto in dialetto messinese. E Fratelli d’Italia lì punta le sue carte su una propria autorevole esponente, la trentottenne Carolina Varchi, avvocata penalista e deputata. Accadrà anche qui in riva allo Stretto? Non è probabile ma non è neppure escluso. Il tempo passa, gli appelli all’unità si sprecano ma, poi, la sensazione è che la quadra è sempre più distante.

L’appello di Croce

Il candidato ufficiale di una parte del Centrodestra che vede in campo Forza Italia, i genovesiani di Ora Messina e Sicilia Futura di Beppe Picciolo, interpreta in senso positivo il documento di FdI. «La città – dichiara Maurizio Croce – ha bisogno di serenità e di certezze. Leggo la dichiarazione di Fratelli d’Italia e non posso che condividere, così come ho già evidenziato, l’auspicio ad una coesione dell’intero Centrodestra. In tal senso, considerate le peculiarità della campagna elettorale che si deve svolgere nella nostra città, spero che Fratelli d’Italia e Diventerà Bellissima accolgano il mio appello di unità, che è imprescindibile per poter garantire una guida alla città di Messina. Unità di idee, di programmi e di progetti che mettano al centro la nostra amata città e la elevino al rango di esempio per il resto del Paese». Un appello, come si legge, rivolto anche al movimento creato da Nello Musumeci, “Diventerà Bellissima”.

Germanà non arretra

Non fa passi indietro Nino Germanà, il deputato leghista, il quale ribadisce: «Non ritiro la mia candidatura, sono pronto a candidarmi anche soltanto con la lista Prima l’Italia, ma con dignità. E con gli alleati che vorranno, ma certo non tutti… Non posso accettare che la coalizione di Centrodestra sia sacrificata da presunti accordi trasversali, definiti tra i soliti notabili che hanno politicamente ingessato la città». Una spaccatura che rischia di deflagrare anche nelle Circoscrizioni: alla VI, ad esempio, dove il presidente uscente è il genovesiano Matteo Mangraviti, scalda i motori Salvatore Scandurra, vicino proprio a Germanà. Così come vicino a Germanà è Ivan Cutè, presidente uscente della V Circoscrizione, con ambizioni di riconferma.
Accordo Pd-Idv Intanto, nel Centrosinistra messinese torna Italia dei Valori che, sulla base degli accordi di collaborazione tra i segretari nazionali del Partito democratico, Enrico Letta e di Idv, Ignazio Messina, anche in città si schiera a sostegno del candidato sindaco della coalizione, Franco De Domenico. L’ufficializzazione è arrivata al termine di un incontro tra lo stesso De Domenico e Salvatore Mammola, componente dell’esecutivo nazionale di Italia dei Valori. «Bisogna dare alla città la possibilità di avere un’Amministrazione capace e che faccia uscire Messina dalla crisi profonda nella quale è precipitata», afferma Mammola. «Accolgo con piacere il sostegno di Idv – commenta Franco De Domenico – abbiamo trovato tanti punti in comune».

Il no a Montemare

E se le elezioni amministrative non possono non tenere banco, bisognerà tenere sempre in mente, in questi mesi che ci separano dalla data del 12 giugno, che si andrà a votare anche per il Referendum sull’istituzione di un nuovo Comune creato da alcuni villaggi “scissionisti” dell’estrema zona nord, guidati da Castanea.
E a intervenire è il Comitato “No a Montemare”: «Finalmente pare esserci una data per il voto sul Referendum consultivo su Montemare: il 12 giugno 2022 alle Amministrative e ai referendum sulla giustizia. In questa data tutti i cittadini messinesi saranno chiamati ad esprimersi anche sulla proposta di secessione di un terzo del territorio cittadino. Una scelta senz'altro coraggiosa, quella dell'Election Day, che porrà sui messinesi tante responsabilità. In un solo giorno e in una sola volta dovranno esprimere la loro volontà sui referendum di riforma della Giustizia, sul candidato a sindaco, sul Consiglio comunale, sulle Municipalità e, nondimeno, su Montemare. Una giornata, quella del 12 giugno che si preannuncia, dunque, importante per il futuro dell'intero territorio che sarà, decisamente affidato nelle mani di tutti i suoi cittadini. In questa mole di scelte e di informazioni, vogliamo che i messinesi facciano una scelta consapevole su Montemare, dato che il Referendum, già per sua astrusa meccanica in riferimento al quorum (conteggiato sue due popolazioni differenti) rischia di essere poco comprensibile ed il suo esito sottovalutato. Per questo motivo, in qualità di Comitato per il “No a Montemare” faremo del nostro meglio per rendere il Referendum “semplice”, spiegandone in maniera diretta e comprensibile meccaniche, impatti, aspetti e contraddizioni di un progetto secessionista che potrebbe avere esiti devastanti per l'intero territorio. Siamo convinti che solamente rendendo accessibili e comprensibili le dinamiche di voto e il progetto Montemare sia possibile consentire una scelta informata non solo ai fini del voto ma anche dopo lo stesso in ottica di consapevolezza e definitivo rilancio dei villaggi della nostra città, con la speranza che Montemare diventi ben presto un lontano ricordo, un pericolo scampato ma che dovrà essere monito per il futuro. In ultimo – conclude il Comitato –, un pensiero va ai futuri componenti dei seggi elettorali: presidenti, segretari e scrutatori, i quali si troveranno ad affrontare una sfida senza precedenti in termini di impegno fisico e mentale nonché di complessità delle operazioni».

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