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Sant'Agata Militello, sanità in crisi per i tanti errori commessi

Dopo la sospensione di tutti gli interventi chirurgici all’ospedale per la carenza di anestesisti. Politici locali e regionali completamente assenti mentre si continua a rischiare la vita

Un ospedale riferimento di un territorio troppo vasto e un’utenza troppo ampia per esserne sguarnita, si è detto migliaia di volte, eppure, al di là delle motivazioni di sorta, ogni circostanza sulla sanità dei Nebrodi e l’ospedale di Sant’Agata Militello lascia sempre la sensazione che a perderci siano i cittadini.
Stavolta c’è da coprire la turnazione all’ospedale di Lipari e ad essere sguarnita è l’equipe di anestesisti di Sant’Agata Militello, già sotto organico con soli quattro specialisti, tanto da dover limitare l’attività chirurgica (come riferito ieri, ndc) alle sole emergenze indifferibili ed intrasferibili.
Nove giorni di rotazione a Lipari previsti a marzo, già era successo e lo sarà anche dopo, senza interventi a Sant’Agata Militello di Chirurgia generale, Ortopedia e tutti i reparti che operano anche in urgenza, mentre l’attività ordinaria programmata era neutralizzata da tempo, nonostante i ritmi gravosi del personale. Ad acuirsi, inevitabilmente, la sfiducia di una comunità che troppe volte ha visto ridursi i servizi sanitari, aspettando invano il ritorno su standard di normalità.
«Più che di rotazione si tratta di sottrazione, l'ennesima prova che Azienda sanitaria provinciale e assessorato regionale vanno in direzione ostinata e contraria rispetto alla normale erogazione dei servizi essenziali alla popolazione dei Nebrodi», commenta Nicola Marchese, avvocato attento a tali tematiche.

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