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Messina, tutti i numeri della Giustizia

Inaugurazione dell’anno giudiziario: in Corte d’appello lo straordinario risultato nel penale di un abbattimento dell’85% delle pendenze in poco più di 5 anni, e del 45% nell’ultimo anno

All’indomani della cerimonia d’inaugurazione dell’Anno giudiziario analizziamo più in dettaglio i numeri della gestione delle cause e dei processi a Messina in tutti i settori, contenuti nella relazione del presidente della Corte d’appello, Michele Galluccio. Che sono poi strettamente legati alla vita economica e sociale della città, molto più di quanto generalmente si sia portati a pensare.

Il Tribunale

Persiste una oggettiva inadeguatezza numerica degli organici, sia dei magistrati, sia del personale amministrativo. Va evidenziato il grave impatto dell’emergenza da Covid-19. Nel settore penale l’incidenza negativa dell’emergenza è stata sensibile, non potendosi ricorrere alla trattazione da remoto.

Settore penale

Il dato complessivo del settore penale è di tendenziale peggioramento, con evidente difficoltà, con le risorse date e attesa l’emergenza sanitaria, a contenere le sopravvenienze e ancor più a ridurre significativamente le pendenze e la durata dei procedimenti. I dati statistici offrono una situazione di incremento delle pendenze. La situazione delle sezioni penali dibattimentali continua a rimanere difficile, con un incremento del 7%, delle pendenze, in numero di 276, al collegio (erano 258 nel periodo precedente) e un incremento dell’1% per i procedimenti del giudice monocratico (al 30.6.2021, 3.720, erano 3.351 al 30.6.2020). L’elevato numero di procedimenti pendenti determina un concreto rischio di prescrizione dei reati. La Corte d’assise ha visto una riduzione delle definizioni. Il settore delle Misure di prevenzione ha visto un aumento costante e significativo sia delle richieste di misure personali che patrimoniali. Sono pendenti diverse proposte non ancora esitate. Nell’ambito del Riesame sono in decremento del 20,66% (n. 795) il numero di procedimenti ex artt. 309 e 310 c.p.p., con un decremento del 39,38% delle pendenze, rispetto al periodo precedente. Nella sezione Gip-Gup si è registrato un sensibile aumento delle pendenze noti (+ 37%) che ha fronteggiato con un aumento del numero delle definizioni (+ 25%) raggiungendo tuttavia una pendenza (n. 2.536) in aumento del 21% rispetto al periodo precedente. Si registra un aumento delle richieste di intercettazione telefonica e ambientale e domande di ammissione al patrocinio a spese dello Stato; l’incidenza delle indagini difensive è scarsa.

Settore civile

I dati statistici, verosimilmente per l’aggravarsi della crisi economica e per il permanere di un altissimo tasso di litigiosità, evidenziano un aumento dei giudizi di natura cautelare e di urgenza nonché del numero di decreti ingiuntivi emessi - sia ordinari, sia del lavoro e dei procedimenti di natura risarcitoria extracontrattuale (specie in materia di circolazione stradale e colpa professionale medica). Un continuo incremento si registra anche nei ricorsi per convalida di sfratto per morosità e nei giudizi in materia di famiglia. L’affido condiviso dà spesso luogo a reiterate richieste di intervento del giudice per dirimere contrasti, anche sulle più irrilevanti scelte quotidiane. I tempi di definizione dei procedimenti per separazione consensuale e divorzio congiunto, in passato estremamente brevi, si sono sensibilmente allungati. Nel periodo, si è registrato, sia nel settore civile che in quello del lavoro, nonostante l’emergenza, un incremento delle definizioni che hanno superato le nuove iscrizioni, con una riduzione del numero dei processi pendenti dell’8%, passati da 37.585 a 34.404 al 30.6.2021 e, con specifico riferimento al contenzioso civile, da 15.433 a 14.999, con un decremento in percentuale del 3%. La durata media dei giudizi è stata contenuta entro limiti accettabili solo grazie all’abnegazione dei magistrati e ad una maggiore razionalizzazione dell’attività. Ma i tempi di definizione dei processi superano ancora i parametri stabiliti con la legge Pinto. Anche il settore delle esecuzioni non ha registrato rallentamenti significativi a causa delle difficoltà dovute alla pandemia (nel periodo sono state definite 450 procedure immobiliari e 2002 immobiliari), riducendo le rispettive pendenze dell’8% e del 25%. Così anche le procedure concorsuali da 598 al 30.6.2020 a 581 al 30.6 2021, con 189 definizioni, e una riduzione del 3% rispetto al periodo precedente. Quanto al processo del lavoro, notevole è stato l’impegno dei magistrati della sezione lavoro, che ha emesso un numero elevatissimo di provvedimenti nel periodo in considerazione (4.571 sentenze di lavoro e 2.509 Atp), ed ha sensibilmente ridotto i procedimenti. Nel complesso si è avuto un decremento delle pendenze del 19%, (al 30.6.2020 n. 9.628, al 30.6.2021 n. 7842).

La Corte d’appello

C’è in atto una scopertura di cinque posti in organico e di recente si sono registrati numerosi pensionamenti, ed altri sono imminenti.

Settore civile

Nel suo complesso (comprensivo del settore lavoro e previdenza) c’è una riduzione progressiva dell’arretrato: la pendenza, continuando la tendenza positiva, si era seppur lievemente ridotta al 30.6.2020, da 4.345 a 4.277, in percentuale del 2%, inferiore al tasso medio di decremento degli ultimi anni (intorno al 10%), ma comunque con un dato certamente da apprezzare, tenuto conto delle vicende legate all’inizio della pandemia. Purtroppo, la situazione si è aggravata nel periodo in riferimento (30.6.2020/30.6.2021): la pendenza, invertendo la tendenza positiva, ha raggiunto 4.950 procedimenti al 30.6.2021, con un incremento del 16%, vanificando i risultati conseguiti nelle due annualità precedenti. La pendenza è aumentata da 2.704 procedimenti al 30.6.2020 a 3.033 al 30.6.2021 con un incremento percentuale del 12%, a fronte di un pari incremento delle iscrizioni ma di un decremento delle definizioni, e quindi della produttività, del 21%. A fronte della prospettiva di riduzione della pendenza, prudenzialmente prevista intorno all’8/10%, secondo il trend consolidato degli ultimi anni ante pandemia, la pendenza si è mantenuta praticamente immutata (o in lieve decremento) nel periodo immediatamente anteriore a quello di riferimento, per poi aumentare nel periodo in esame. Nella Sezione lavoro il carico dei procedimenti pendenti da 1.446 al 30.6.2019 è passato a 1.344 al 30.6.2020, con una riduzione del 7%, da ritenersi significativa. Invece, in coerenza del trend complessivo del settore civile, la sezione, nel periodo luglio 2020-giugno 2021 il carico dei procedimenti pendenti è passato a 1.479 con un incremento del 10%. Nel settore penale, modesto è stato il carico di lavoro della Corte d’assise d’appello (sono pervenuti 10 procedimenti e ne sono stati definiti 7), con una pendenza finale di 5 procedimenti; quanto alla sezione per minorenni, sono stati definiti 41 procedimenti a fronte di 44 sopravvenuti, con una pendenza finale di 22 procedimenti.

Settore penale

Si è passati da 1.800 procedimenti pendenti al 30.6.2020 a 1.008 al 30.6.2021. Il settore penale - diversamente dal settore civile/lavoro - vede, quindi, consolidarsi, anche in costanza del periodo emergenziale, lo straordinario risultato di un abbattimento di circa l’85% delle pendenze nell’arco di poco più di 5 anni, e del 45% solo nell’ultimo anno, con una pendenza attuale inferiore (di quasi la metà) rispetto alle sopravvenienze annue; vengono, quindi, assicurati tempi di definizione in appello di circa sei mesi, abbondantemente al di sotto della soglia di ragionevole durata prevista dalla legge Pinto, e consentono di considerare raggiunti, nell’ambito della cognizione, gli ambiziosi progetti di abbattimento dell’arretrato previsti dal Pnrr.

Legge Pinto

Nell’ambito dei procedimenti di “equa riparazione” sono stati definiti, nell’anno di riferimento, in numero di 1.530, a fronte de 1.732 iscritti; carico praticamente raddoppiato rispetto agli anni 2014-2015. Il contenzioso ex legge Pinto, presso questo distretto, è dunque tra i più alti in Italia (con Bari, Napoli, Catanzaro, Lecce, Perugia e Roma), e non ha paragone con le poche decine di procedimenti di Milano, Torino, Trieste, Brescia.

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