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Messina, il duplice omicidio di Camaro: la Procura chiede l’arresto del presunto killer

Svolta nelle indagini sul duplice omicidio di Camaro San Luigi del 2 gennaio scorso: nuova ordinanza del gip

(Foto Alessio Villari)

Un duplice omicidio in un contesto ambientale molto particolare, dove è palese che «chi certo sa di più non abbia voluto parlare». Un duplice omicidio in una viuzza di Camaro San Luigi avvenuto durante le feste di Natale che tassello dopo tassello vede adesso un presunto killer latitante, indagato con l’accusa d’aver sparato all’impazzata con la sua calibro 9per21, il 37enne Claudio Costantino, e un “terzo uomo” apparso sulla scena del delitto indagato per favoreggiamento, il 23enne Bartolo Mussillo («ha visto più di quanto ha raccontato»), che è parente di una delle vittime. È lui, tra l’altro, che con il suo scooter, visto che stazionava in zona, ha accompagnato Cannavò, già gravemente ferito, al pronto soccorso dell’ospedale Piemonte. C’è adesso una nuova ordinanza di custodia cautelare siglata dal gip Fabio Pagana sulla sparatoria del 2 gennaio finita in tragedia. Con la Procura che ha richiesto l’arresto per Costantino con l’ipotesi d’accusa di omicidio ed ha iscritto nel registro degli indagati anche Mussillo, il “terzo uomo”, immortalato dalle immagini delle telecamere di zona mentre con il suo scooter arriva sulla scena del delitto pochi secondi dopo il 31enne Giovanni Portogallo e il 35enne Giuseppe Cannavò, che moriranno entrambi, il primo subito e l’altro dopo 8 giorni d’agonia, per le gravissime ferite riportate.
La richiesta d’arresto l’hanno avanzata i due magistrati che coordinano il lavoro investigativo di carabinieri e polizia sulla vicenda, il procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e il sostituto Stefania La Rosa. Un’altra novità. I difensori di Costantino, l’avvocato Filippo Pagano e il prof. Carlo Taornina, hanno depositato ieri mattina in Procura una richiesta d’incidente probatorio per l’esame dei reperti sulla scena del delitto e per l’esame delle tracce ematiche. Mentre Mussillo, che è assistito dall’avvocato Giuseppe Bonavita, è stato sentito più volte dagli investigatori. Ed è proprio la nuova recente ordinanza del gip Pagana, dopo la prima siglata l’8 gennaio, che racconta tutta la vicenda alla luce delle ultime novità investigative, mentre Costantino dal 2 gennaio è ancora latitante. Vediamo i passaggi cruciali scalettati dal magistrato nel suo atto.

La sparatoria

In sostanza - scrive il gip -, è certo possibile affermare che in data 2 gennaio 2022 ha avuto luogo un’azione criminosa che ha portato alla uccisione, a mezzo di colpi di arma da fuoco, di Portogallo Giovanni, e al ferimento grave, configurabile, per quanto in atti e per quanto meglio si dirà in seguito, quale tentato omicidio, di Cannavò Giuseppe, (poi deceduto, n.d.r.). Da quanto sopra compendiato, poi, è dato desumere come la predetta azione criminosa abbia avuto luogo in parte anche all’interno della abitazione del Costantino, odierno indagato, e come, comunque, la stessa si sia svolta nella prossimità della predetta abitazione. Si tratta di capire, allora, innanzitutto, sei i fatti in contestazione ai capi a), b), e c) (i due omicidi e il porto illegale della pistola, n.d.r.), siano ascrivibili all’odierno indagato, quantomeno nei termini della gravità indiziaria richiesta in questa sede. Ritiene questo decidente che si possa pervenire a una tale conclusione per molteplici ragioni. Come già si è evidenziato, l'azione criminosa ha avuto come teatro luoghi siti in prossimità dell’abitazione di Costantino Claudio. Sempre come sopra già evidenziato proprio da una immediata ispezione dei luoghi si evinceva la presenza di tracce di sangue sul pavimento del soggiorno dell’abitazione del Costantino, in corrispondenza della porta di ingresso. Si constatava, inoltre, nella stessa abitazione, anche la presenza di una porta a vetri con due fori provocati, verosimilmente, da colpi di arma da fuoco. Si tratta di elementi che confermano che proprio l’abitazione del Costantino e non altra è stata certo interessata dalla sparatoria. Dalle sommarie informazioni assunte nella immediatezza si evince che in casa al momento del fatto vi era solo il Costantino. È, quindi, possibile affermare quanto meno nei termini della gravità indiziaria richiesta in questa sede, salvi gli ulteriori approfondimenti investigativi che certo il caso in esame impone e consente, che in data 2 gennaio 2022 è stato proprio l’odierno indagato a sparare i colpi di arma da fuoco che hanno condotto alla morte del Portogallo e del Cannavò.

C’erano solo loro

In sostanza - prosegue il gip -, nella via teatro dei fatti, in orari compatibili con la consumazione dei reati in contestazione, si è registrata la presenza solo delle vittime e di un uomo a bordo di un motociclo bianco con giubbotto scuro identificabile alla luce di tutto quanto sopra in Costantino Claudio, l’unico ad essersi allontanato dalla via Morabito poco prima dell’arrivo delle Forze dell’Ordine.

Il ”conto in sospeso”

Ancora - scrive il gip -, dagli atti emerge compiutamente che il Portogallo e il Cannavò, da una parte, e il Costantino, dall’altra, avevano un “conto in sospeso”; in particolare fino alla data del 31 dicembre 2021 il Portogallo e il Cannavò avevano cercato di contattare il Costantino. Ci sono poi le immagini: un filmato - scrive il gip -, ritrae il Cannavò nell’atto di allontanarsi dal luogo teatro dei fatti con in mano una pistola. Si tratta di dato che colora la dinamica dei fatti in esame e che conferma, senza elidere le responsabilità del Costantino, che il Portogallo e il Cannavò si fossero recati dal Costantino, dopo averlo peraltro cercato in data 31 dicembre 2021, per regolare dei conti pendenti. Nelle more, in data 10 gennaio 2022, Cannavò Giuseppe decedeva. Orbene è di palmare evidenza come la morte del Cannavò sia da ricollegare, quantomeno allo stato e nei termini della gravità indiziaria richiesta in questa sede, alle gravissime ferite da lui riportate a seguito dell’azione criminosa del Costantino che, dunque, deve essere chiamato a rispondere del suo decesso e, pertanto, dell’ipotesi di omicidio come contestata nella richiesta in esame.

Il contesto ambientale

Fatti quali quelli in esame - scrive ancora il gip -, destano allarme e incredulità nel contesto sociale in cui vengono consumati. Appare dirompente e ovviamente inaccettabile che in pieno orario diurno, in una zona evidentemente non adeguatamente presidiata, e ciò anche in considerazione di analoghi eventi in passato già verificatisi (giova evidenziare che lo stesso Costantino era stato già gambizzato in data 11 novembre 2021), e certo non riqualificata, possa avere luogo un regolamento di conti a mano armata che culmina nella morte di un uomo e nel ferimento grave (integrante come detto l’ipotesi del tentato omicidio) di un altro, senza che nessuno, peraltro, anche per palese reticenza, abbia visto e sentito niente.

La caratura criminale

La caratura criminale dei soggetti coinvolti, il contesto di fondo evidenziato e l’indubbia omertà - afferma ancora il gip Pagana -, rendono evidente e concreto anche il pericolo di inquinamento probatorio. Si è evidenziato come anche chi certo sa di più non abbia voluto parlare. Inoltre, in relazione a Costantino Claudio, che come detto dal momento dei fatti ad oggi si è reso irreperibile, concreto appare anche il pericolo di fuga. La gravità dei fatti quali ampiamente descritti, le personalità coinvolte, certo inclini a una facile violenza, e i pericoli sopra evidenziati impongono l’adozione della misura di massimo rigore certamente nei confronti di Costantino Claudio.

 

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