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Frazzanò, “guerra” a colpi di carte bollate tra il sindaco e la Diocesi di Patti

È un caso il no del parroco al finanziamento per restaurare la chiesa di S. Giuseppe

La chiesa di San Giuseppe a Frazzanò

È ormai scontro, a colpi di carta bollata, tra il Comune di Frazzanò e la Curia Vescovile di Patti, dopo la clamorosa decisione del parroco del centro nebroideo, Massimiliano Rondinella, di rinunciare ad un finanziamento regionale, pari a 65.743,90 euro, che avrebbe permesso all’amministrazione comunale non solo di restaurare la chiesa di San Giuseppe, con l’edificazione di un annesso salone parrocchiale, ma anche di dare lavoro a dieci disoccupati del posto, visto che, nella richiesta di finanziamento presentata dal Comune, vigeva questa regola. Il sindaco Gino Di Pane aveva inviato una lettera al vescovo della Diocesi di Patti, mons. Guglielmo Giombanco, dicendosi stupito e dispiaciuto dalla decisione di padre Rondinella e la risposta è arrivata attraverso padre Basilio Scalisi, direttore dell’ufficio tecnico amministrativo della Diocesi, nella quale è stato risaltato che il parroco, in servizio sacerdotale a Frazzanò da pochi anni e originario di Mistretta, ha più volte discusso della questione con l’ufficio diocesano, sottolineando tutte le difficoltà oggettive dell’opera, legate anche all’emergenza Covid. Il sindaco non si è dato però per vinto e, allo stesso direttore dell’ufficio tecnico amministrativo diocesano, ha replicando, ritenendo che non vengano spiegate quali siano le vere difficoltà oggettive del cantiere e che sarebbe compito del Rup, ing. Basilio Sansiverino, adottare tutte le misure necessarie ed evitare così la possibilità di contagi fra i lavoratori.

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