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Reggio Calabria, il centrosinistra va avanti e lavora alla nuova Giunta. Centrodestra all'attacco

Paolo Brunetti

La maggioranza di centrosinistra al Comune di Reggio Calabria appare intenzionata ad andare avanti. E’ quanto emerge da un comunicato unitario diffuso a tarda notte a conclusione dell’incontro, svoltosi a Palazzo San Giorgio e coordinato dal sindaco facente funzioni Paolo Brunetti, alla presenza dai rappresentanti delle forze politiche di centrosinistra. «All’esito dell’incontro, il sindaco facente funzioni - è detto nel comunicato - ha avviato le consultazioni con le singole forze politiche al fine di individuare le principali priorità programmatiche, utili a garantire un’accelerazione dell’attività amministrativa rispondente al programma elettorale premiato alle scorse consultazioni comunali.

Contestualmente Brunetti ha ascoltato le proposte delle forze politiche circa la formazione della nuova Giunta comunale. Concluse le consultazioni - è detto ancora nella nota - il sindaco facente funzioni si riserva le valutazioni sulle proposte avanzate per la composizione del nuovo esecutivo». Il Comune di Reggio Calabria, a seguito della sospensione del sindaco Giuseppe Falcomatà in seguito alla condanna per abuso d’ufficio, è attualmente guidato dal vicesindaco Paolo Brunetti. Ieri alcuni consiglieri dell’opposizione di centrodestra hanno firmato le loro dimissioni dall’assemblea cittadina davanti ad un notaio.

La Lega all'attacco

"Sostiene il PD che per la crisi politica che sta interessando la città di Reggio Calabria “non interessano le poltrone”, ma vi è l’interesse a “riconquistare la fiducia dei cittadini” - scrive in una nota il Commissario regionale Lega, Giacomo Francesco Saccomanno - Affermazioni nobili se fossero state pronunciate in qualsiasi altra situazione, ma non, certamente, per la città metropolitana, ove è più che evidente il desiderio delle poltrone e una moralità calpestata e messa dietro le spalle. Il PD è stato sempre il partito che ha enunciato -poi non sappiamo se l’abbia fatto- legalità, etica e spesso si è professato come un moralizzatore della politica. Spesso, però, poi nei fatti, tutte le belle enunciazioni sono rimaste tali e sono prevalsi gli interessi di bottega. Oggi a Reggio Calabria si consuma un momento molto triste per la politica e per chi ha sempre professato la “questione morale”. Dinnanzi allo sfacelo della città, alla mancanza di servizi, di un progetto di sviluppo serio, dinnanzi all’inquinamento politico esistente nella coalizione di centro sinistra, con arresti, brogli, abusi e, per ultimo, sospensione di una gran parte degli esponenti istituzionali di rilievo, il PD si permette di affermare che non ci tengono alle poltrone e che vogliono riconquistare così la fiducia dei cittadini! Una frase di circostanza che comprova la volontà di non perdere le postazioni e di cercare di proseguire una marcia del tutto irta e che nel prosieguo si potrebbe presentare ancora più difficile".

"Reggio Calabria ha bisogno di altro - continua ancora Saccomanno - I cittadini della Città metropolitano meritano una classe dirigente esente da macchie e, principalmente, che lavorino per le esigenze del territorio e non per gli interessi personali. Forse una riflessione più profonda e serena porterebbe a decisioni diverse nell’interesse della credibilità del partito anche a livello nazionale e la necessità di separare, almeno per una volta, il bianco dal nero e lasciare lontano il grigio".  

​​​​​​​​​Minasi: Reggio non può permettersi guida raffazzonata

«Reggio - aggiunge l’assessore regionale leghista Tilde Minasi - non può permettersi una guida raffazzonata e sorda alle esigenze della collettività o al dialogo costruttivo con i suoi stessi esponenti, come d’altronde lo stesso ex vicesindaco, Perna, ha avuto modo di evidenziare. Reggio deve poter scegliere chi dovrà affrontare le sfide che verranno a breve, senza sostituzioni poco convincenti in corsa che guardano più alle convenienze che alle esigenze collettive. L’auspicio sarebbe che tutti prendessero in considerazione l’eventualità di staccare la spina a questa esperienza, perché i personalismi non dovrebbero essere più rilevanti del bene pubblico». Minasi punta sulle spaccature evidenziate dal centrosinistra e spiga che, «al netto delle decisioni altrui, l’unico strumento per aver voce, per garantire la possibilità di una ripartenza e far sentire ai cittadini che si sposano in pieno le loro preoccupazioni, siano le dimissioni in blocco anche di chi, pur da altre prospettive politiche, ha più volte espresso la sua rimostranza al modus operandi di Falcomatà».

Wanda Ferro: "Facente funzione delegittimato"

Parole dure anche da parte di Wanda Ferro e Denis Nesci, rispettivamente coordinatrice regionale e commissario cittadino di FdI, che hanno annunciato le dimissioni di un loro consigliere comunale. «Non esiste per la maggioranza targata Falcomatà - affermano - l’agibilità politica adeguata ad affrontare le sfide alle quali si è chiamati, dopo sette anni di fallimenti e disastri. Siano i cittadini a scegliere da chi essere governati, perché un facente funzioni delegittimato dagli stessi partiti che dovrebbero sostenerlo, è il segnale tangibile che questa esperienza amministrativa sia giunta al termine. Adesso - è la conclusione - aspettiamo un gesto d’amore e di responsabilità per la città da parte dell’ex sindaco Falcomatà: le dimissioni».
Ieri si erano dimessi i 3 consiglieri di Forza Italia «La Legge Severino - avevano diretto - è senza dubbio da modificare. Lo ha ribadito anche ieri la coalizione e Forza Italia è in prima linea su questo fronte. Anche per noi vale assolutamente la presunzione di innocenza. Infatti non è la sospensione degli amministratori il motivo fondante di questa nostra azione. Ma a Reggio non ci sono più i requisiti minimi di agibilità politica».

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