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Il "buco nero" sui bambini affidati a Messina, il sindaco tuona ai suoi: "Subito gli atti ai magistrati"

Nessuna relazione è stata trasmessa all'Autorità giudiziaria sull'andamento degli affidamenti familiari, sul numero di minori dati in affido, sui percorsi formativi attivati per consentire alle famiglie naturali di poter riaccogliere i propri figli

Quanti sono i minori allontanati dalle proprie famiglie e affidati ad altri nuclei? Come sono andati gli affidamenti temporanei? Quali sono stati i criteri di selezione delle famiglie affidatarie? Cosa si è fatto per consentire ai genitori naturali di riuscire a riottenere l'affidamento dei figli? Al momento non è dato saperlo.

C'è un "buco nero" di quasi due anni, infatti, su come sono stati gestiti i minori in affidamento dai servizi sociali del Comune di Messina. A sollevare il caso, qualche settimana fa, è stato il garante per l'Infanzia Angelo Costantino che, lo scorso 8 ottobre, ha dato il via a un tavolo tecnico sull'affidamento familiare avendo appreso di una serie di difficoltà nei rapporti tra il Centro Affidi e l'Autorità giudiziaria.

A regolare le modalità di interfaccia tra le due istituzioni è un protocollo d'intesa datato 13 dicembre 2019 che, però, è rimasto solo sulla carta, perchè il Comune, da allora, non ha mai ottemperato alle prescrizioni di quel documento che stabilivano, tra le altre cose, le modalità di funzionamento del Centro Affidi, la trasmissione di relazioni semestrali sull'andamento degli affidamenti, i criteri di selezione delle famiglie affidatarie.

Peccato che l'Autorità giudiziaria non abbia mai ricevuto alcun incartamento e, di fatto, non sia nelle condizioni di poter conoscere, ne' vigilare sull'andamento degli affidamenti familiari, sul numero di minori dati in affido, sui percorsi formativi attivati per consentire alle famiglie naturali di poter riaccogliere i propri figli.

Al tavolo tecnico dello scorso 8 ottobre hanno partecipato tutti i soggetti coinvolti nella vicenda, il presidente del Tribunale dei Minori Francesca Pricoco, il procuratore dei minori, Andrea Pagano, la responsabile del Centro Affidi Daniela De Salvo e gli psicologi. Unico assente il comune di Messina, nella persona dell'assessore ai Servizi Sociali, Alessandra Calafiore.

Constatata l'impossibilità di entrare in possesso dei documenti, qualche giorno dopo, il 15 ottobre, i magistrati hanno così scritto all'Amministrazione comunale e, in particolare, all'assessore e al dirigente al ramo, chiedendo la trasmissione della documentazione entro il termine di 60 giorni.

Il 19 novembre, durante un convegno sul tema organizzato sempre dal garante dell'Infanzia Costantino (a cui non hanno preso parte, seppur invitati, sindaco di Messina e assessore al ramo) è emersa l'amara constatazione: ancora, dal Comune, non era giunta alcuna risposta in merito alle richieste dei magistrati. 

A quanto pare il sindaco Cateno De Luca non era a conoscenza della vicenda, ma pare sia stato informato dei fatti non da chi avrebbe dovuto adempiere alle istanze, ma da informazioni apprese nell'ambito della Giunta. De Luca, ha così convocato questa mattina una riunione urgentissima per intimare ai suoi uffici ad adempiere immediatamente alle richieste dell'Autorità giudiziaria, intanto per fare luce sul "buco nero" degli affidi, giovedì prossimo, su richiesta del consigliere del Pd Alessandro Russo, è stata convocata una seduta di commissione.

 

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