Con i lavori di completamento in fase di ultimazione, e l’obiettivo fissato alla prossima primavera per la consegna dell’opera (seppur al netto della parte interessata dal sifonamento, ndc), si gioca anche sul campo della giustizia amministrativa la partita per la futura gestione dei servizi diportistici al Porto dei Nebrodi di Sant’Agata Militello.
Notificato infatti al Comune un ricorso proposto al Tar di Catania dall’impresa “Amata srl”, per l’annullamento della determina dello scorso agosto con la quale il sindaco Bruno Mancuso, nella qualità di presidente della conferenza di servizi, ha rigettato le istanze promosse della stessa promotrice e dalla concorrente e costituenda Ati, relative alla concessione demaniale marittima per «la realizzazione e gestione di una struttura portuale turistica», concludendo con esito negativo i lavori della conferenza.
Una questione che affonda le proprie radici già a fine 2016 quando l’impresa “Amata” presentò all’assessorato regionale Territorio e ambiente e al Comune istanza di concessione della durata di 40 anni, sulla scorta della cosiddetta legge Burlando, per la realizzazione di un approdo turistico da circa 921 posti barca e relativi servizi su 59.796 mq di specchio acqueo e 113.949 mq di area demaniale marittima.
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