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Messina, aspettando il Piano d’emergenza. Pronto entro dicembre

Sarà pronto entro dicembre. I tre scenari sismici e i 700 punti critici

Ogni autunno si ripropongono gli stessi temi, legati ai rischi del nostro territorio, in particolare quello sismico e quello idrogeologico. A Palazzo Zanca, in questi giorni di maltempo, sotto allarme per il ciclone mediterraneo che sta sconvolgendo soprattutto il Catanese, tutte le strutture della Protezione civile sono in stato di allerta. Lo Stretto, in realtà, in questi casi funge da grande ala protettrice, rispetto ad altre zone dell’Isola. Ma conosciamo bene, purtroppo, anche le insidie che si nascondono in questa particolare area geografica, benedetta e sventurata, nella sua bellezza, nei disastri subiti nel corso dei secoli.
E si riaccendono i riflettori anche sul Piano di emergenza comunale. Messina ne è tuttora sprovvista, o meglio non ha ancora aggiornato quello strumento che, di fatto, risale al 2008. Nel 2017 il Piano fu predisposto e approvato dalla Giunta (allora guidata dal sindaco Accorinti) ma il passaggio, successivo e obbligato, quello del voto in Consiglio comunale, non fu mai consumato. Nel 2018 si svolsero le elezioni e cambiò l’Amministrazione. L’esecutivo De Luca ha lavorato su questo fronte, dotando il Comune dei nuovi Regolamenti di Protezione civile e relativi alla Consulta delle associazioni di volontariato, e ha rivisto, e adattato alle nuove norme nel frattempo entrate in vigore a livello nazionale e regionale, il Piano d’emergenza comunale. La delibera dovrebbe essere approvata dalla Giunta entro dicembre, poi andrà in Consiglio, sperando che l’interruzione del mandato amministrativo, a seguito delle preannunciate dimissioni di De Luca da sindaco, non blocchi nuovamente l’adozione di questo importante strumento operativo.

 

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