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La Coop lascia, 24 esuberi a Milazzo

Anche l’ipermercato messinese coinvolto nel disimpegno della società dall’Isola e nel passaggio al Gruppo Radenza

La roadmap sembra tracciata, anche se per tagliare il traguardo bisogna superare una serie di ostacoli. Nel settore della grande distribuzione alimentare tira aria di novità, con altri cambi di gestione in rampa di lancio. Nelle ultime ore, tiene banco il passaggio del testimone tra la Coop Alleanza 3.0, pronta al disimpegno dalla Sicilia, dove gestisce punti vendita – tra ipermercati e supermercati – da Palermo a Catania, passando per il Messinese e il Ragusano, e il Gruppo Radenza.

Nella partita è incluso l’Ipercoop di Milazzo, situato all’interno del Parco Corolla, dove trovano impiego, attualmente 122 lavoratori. Ma c’è il rischio concreto che non sia garantita l’occupazione a tutti col nuovo assetto societario: 24 unità di personale potrebbero rimanere con le mani in mano. Un “buco nero” che non ci si può permettere, con le organizzazioni sindacali che già fanno le barricate.

Nell’Isola, questa delicata vertenza abbraccia 830 impiegati a tempo pieno, più altri 140 dell’indotto. E, complessivamente, l’azienda subentrante ha già fatto sapere di dover lasciare per strada 256 dipendenti (sempre full time). In corso, quindi, febbrili trattative tra cedente e subentrante, a cui partecipano anche le parti sociali. Venerdì scorso, si è svolto un vertice regionale con il Gruppo Radenza, per un focus sul modello organizzativo che l’azienda intende attuare nella rete vendita attualmente in capo a Coop Alleanza 3.0. «Anche quest’incontro, che doveva essere di merito e dal quale si sperava emergessero dati concreti, fondamentali per una valutazione chiara rispetto alla fattibilità di un eventuale accordo, si è chiuso senza elementi certi e concreti», rimarca la segretaria generale della Filcams Cgil Sicilia Monja Caiolo. Che ritiene «insufficienti i dati comunicati sul modello organizzativo, tenuto conto che non si è entrati nel merito della pianta organica prevista per ciascun punto vendita. Non emersi elementi che possano portare nella direzione di una diminuzione degli esuberi presentati nel primo incontro».

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