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Nube del 24 agosto a Milazzo, dati che preoccupano anche Barcellona

La relazione finale dell’Arpa sui fumi della Raffineria scatena la polemica sul rassicurante comunicato iniziale. La legge consente fino a 24 sforamenti annui ma allarme e protesta divampano

La nube che si è sprigionata dagli impianti della Raffineria di Milazzo il 24 agosto ha generato impatto ambientale e potenziale impatto sanitario. È quanto si evince dalla relazione dell’Arpa che arriva a distanza di diverse settimane dalla riunione in Prefettura che ha portato alla fine alla diffusione di un comunicato di tutt’altro tenore che oggi gli ambientalisti contestano fortemente.
L’Agenzia dell’Ambiente per la Regione Sicilia analizzando i dati ambientali, ha rilevato il superamento del valore limite orario per le protezione della salute pubblica per l'anidride solforosa presso il Comune di Barcellona e picchi rilevati dalle centraline installate a Milazzo e nella Valle del Mela. «Analizzando i dati di monitoraggio nel periodo compreso tra le ore 1.00 del 23 agosto e le ore 8 del 25 agosto nella stazione di Barcellona – si legge – si riscontra nella giornata del 24 il superamento del valore limite orario per la protezione della salute umana per il biossido di zolfo, nonché alcuni spike di concentrazione media oraria di So2 in altre stazioni. La stazione di Barcellona è quella che ha registrato la concentrazione media oraria più alta alle 18 del 24 agosto pari a 968 ug/m3, (microgrammi per metro cubo) superando dunque il limite orario pari a 350 ug/m3”. Arpa sottolinea poi che «la norma consente fino al massimo 24 superamenti annui, ed ancora che è stata superata la concentrazione relativa alla soglia di allarma per una sola ora e non per tre consecutive come previsto dal decreto legislativo 155/2010».

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