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"Circuiti sincronici": a Messina la mostra nella chiesa di Santa Maria Alemanna

Sarà visitabile fino a giorno 16 la mostra che venerdì 3 settembre è stata inaugurata nella splendida chiesa di Santa Maria Alemanna, Angelo Azzurro Onlus ha presentato una nuova tappa di A-HEAD con la mostra bipersonale “Circuiti Sincronici” di Giovanni Calemma e Luca Centola a cura di Piero Gagliardi. Con il patrocinio del Comune di Messina e dell’Assessorato al Turismo e alla Cultura la mostra prende forma in una delle chiese più belle dalla città di Messina: Santa Maria Alemanna che rappresenta la più alta espressione dell'arte Gotica nell'area del Mediterraneo, ha conservato intatta l'ossatura ed i datagli e la si può ammirare secondo lo stile originario.

Il progetto A-HEAD nasce nel 2017 per volere delle famiglie Calapai e Lo Giudice per la lotta allo stigma dei disturbi mentali e dalla collaborazione tra l’Associazione Angelo Azzurro ONLUS ed artisti di respiro internazionale. E proprio nella città di origine della famiglia Calapai, Angelo Azzurro vuole continuare a sviluppare un profondo percorso conoscitivo delle malattie mentali attraverso lo strumento dell'arte: infatti, molti dei progetti riabilitativi, che la Onlus romana porta avanti ormai da oltre un decennio, sono legati alla creatività intesa come caratteristica prettamente umana, fondamentale per lo sviluppo di una sana interiorità.

“Solo attraverso la conoscenza e la cultura si può combattere la stigmatizzazione in ogni forma”, sottolinea la presidente di Angelo Azzurro Onlus Stefania Calapai. L’artista anglo-italiano Giovanni Calemma e l’artista materano Luca Centola affrontano un confronto intimo e accorato con la sede espositiva, la chiesa di Santa Maria Alemanna, instaurando un dialogo tra antico e contemporaneo che esalta ed evidenzia differenze e similitudini. Calemma svela, attraverso l’interazione tra immagine e musica, una nuova entità che non avrebbe avuto modo di rilevarsi se non adesso nelle forme astratte e criptiche delle sue opere. Centola, invece, rappresenta il silenzio romantico e desolante e il grido di rivalsa che oscillano nelle vedute delle fabbriche di archeologia industriale e negli sconfinati paesaggi delle saline di Margherita di Savoia.

“La continuazione della collaborazione con a-head mi ha dato l' opportunità di esporre con un artista che stimo molto ,Giovanni Calemma, e di presentare le mie opere in una cornice eccezionale quale la chiesa di Santa Maria Alemanna. I nostri lavori all' interno di un contesto architettonico così particolare si sono caricate di potenza ed energia, trovando immediatamente un dialogo tra i nostri stili differenti. Naturalmente questo è stato possibile ed agevolato dalla sapiente cura di Piero Gagliardi” dice Luca Centola.

Due percorsi stilisticamente diversi che, incrociandosi in maniera sincronica, riescono a ritrovarsi nell’unica strada percorribile: quella dell’arte. “Si è voluto accostare due autori differenti per formazione e scelte espressive.”, afferma il curatore Piero Gagliardi. “Nonostante aver operato una scelta cosi insolita, il risultato espositivo si dimostra come un racconto coerente, pieno di sfaccettature, che contrasta la meravigliosa cornice gotica completandolo piuttosto che esserne risucchiati”.

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