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Scuola in presenza, a Messina è già caccia alle aule

Resta il nodo del Caio Duilio, intanto pronto un regolamento taglia sprechi per le utenze

Fra cinquanta giorni suonerà la prima campanella nelle scuole messinesi e, prima della pausa agostana, i dirigenti scolastici e anche quelli di Comune e Città Metropolitana stanno cercando di inquadrare lo scenario tecnico, normativo e finanziario all’interno del quale inizierà il nuovo anno. Il Governo punta ad una scuola in presenza ( come ribadito anche ieri in una circolare specifica ), ma fino al prossimo settembre chissà quante cose, quanti parametri, cambieranno e dunque è difficile sbilanciarsi sul fatto che la didattica a distanza sia davvero destinata al dimenticatoio.

Per certo le distanze che gli studenti dovranno tenere in classe saranno del tutto simili a quelle dell’anno scorso. Oggi il Cts e il Miur allargano le maglie dicendo che «l’impossibilità di mantenere i necessari distanziamenti nelle aule non determinerà l’automatica interruzione della didattica in presenza, quanto, piuttosto esigerà l’adozione delle altre misure di prevenzione del contagio, ivi incluso l’obbligo di indossare mascherine chirurgiche nei locali chiusi». Ma resta la necessità di mantenere a distanza gli studenti e, per ciò, si conferma anche l’esigenza di avere a disposizione un più alto numero di aule, rispetto al periodo pre covid.

In città e in provincia la conta è già partita. Una prima riunione si è tenuta a Palazzo Zanca e una seconda si terrà il 29 luglio per analizzare l’eventuale deficit.

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