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Tari a Messina, sarà ancora voto in extremis: nessuno fa la prima mossa

I lavori si sono concentrati sulle commesse esterne di Messina Servizi: scontro fra Lombardo e dem sul “disegno politico” dell’opposizione

Una seduta del Consiglio comunale di Messina

Parafrasando un vecchio spot pubblicitario, verrebbe da dire: la Tari? Magari. L’attesa seduta di commissione nella quale si sarebbe dovuto riprendere il dibattito sul tributo dei rifiuti, in realtà, ha approfondito altri temi, pur attinenti, ma che hanno rinviato il delicato confronto. Se non sarà prevista una seduta straordinaria, l’indispensabile passaggio in commissione bilancio, avverrà lunedì prossimo quando mancheranno solo cinque giorni alla scadenza, stavolta definitiva, per l’approvazione del piano tariffario del principale tributo locale.

Salvo colpi di scena, dunque, l’Aula arriverà, di nuovo al fotofinish per il voto su una proposta di delibera che l’Amministrazione, bocciata in prima istanza (11 no e 8 favorevoli), ha deciso di ripresentare senza mutarla di un decimale ma accompagnando l’atto con un prologo discorsivo che, nelle intenzioni, dovrebbe meglio orientare la scelta del Consiglio.

Ieri in commissione, quello della Tari (la delibera è stata inviata ai consiglieri venerdì) era uno degli argomenti all’ordine del giorno, ma nonostante il tentativo del presidente di Messina Servizi Pippo Lomardo di approfondire questo tema, la discussione si è concentrata sulle “esternalizzazioni” della partecipata. D’altro canto, nè il Pd, nè il M5s hanno interesse politico a riaprire un capitolo sul quale si sono già espressi portando a casa il risultato.

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