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Sbaraccamento a Messina, mancano all’appello i fondi dalla Regione

Il sindaco De Luca consegna alla commissaria per il Risanamento, il prefetto Di Stani, una relazione con tutte le cifre e le procedure

Mentre l’ufficio del commissario straordinario, affidato alla prefetta Cosima Di Stani, sta lavorando al primo adempimento previsto dalla legge speciale per Messina, cioè alla perimetrazione definitiva delle aree da sbaraccare e da riqualificare, da Palazzo Zanca parte un “missile terra aria” nei confronti della Regione siciliana. «Spiace, purtroppo, dover constatare che, a tutt’oggi, non risulta ancora concluso da parte degli uffici regionali l’iter di accertamento dei residui non spesi della legge 10 del 1990, nonostante questa Amministrazione abbia avviato la procedura ricognitiva dei finanziamenti sul Risanamento approvata con delibera di Giunta del 9 agosto 2018». A scriverlo, in una nota inviata alla Prefettura e, per conoscenza, alla presidenza della Regione siciliana, è il sindaco Cateno De Luca che ieri mattina ha fatto il punto della situazione insieme con la vicesindaca Carlotta Previti e il presidente di Arisme Marcello Scurria.

«È stato accertato – comunica il sindaco alla commissaria governativa – che sul totale iniziale di 258 milioni 228 mila euro risultavano impegnati 177 milioni 244 mila euro ed erogata la somma di 118 milioni 338 mila euro (somme utilizzate dall’Iacp mediante trasferimenti al Comune); sul totale impegnato delle somme di 177 milioni 244 mila euro, la somma residua da erogare ancora ammontava a 58 milioni 905 mila euro; pertanto, sul totale di 258 milioni 228 mila euro, non risulta ancora impegnata la somma di 80 milioni 984 mila euro. Chiediamo di conoscere l’iter amministrativo e i tempi necessari per il trasferimento delle somme indicate».

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