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Messina ha la Zes, ma... non può gestirla!

Assurdo escludere l’Autorità di sistema portuale dello Stretto dal Comitato di indirizzo delle Zone economiche speciali

«Vogliamo conoscere i motivi per i quali non è stata richiesta una terza area Zes interregionale con sede a Messina, cosi come proposto dal Piano strategico delle Zone economiche speciali approvato dalla Regione con delibera di Giunta n. 277 del 8 agosto 2018. E chiediamo che venga inserita nel Comitato di indirizzo della Zes Sicilia Orientale l’Autorità di sistema portuale dello Stretto». La doppia richiesta arriva dall’Amministrazione comunale di Messina. Il sindaco Cateno De Luca e la vicesindaca Carlotta Previti, dopo l’audizione all’Ars dei presidenti delle Autorità di sistema portuale, reclamano risposte immediate dal Governo siciliano.

Ma cosa sono le Zes? Le Zone economiche speciali sono aree delimitate, dotate di una legislazione economica differente che prevede per le imprese insediate all’interno di esse la possibilità di derogare dalle leggi vigenti nell'ambito delle ordinarie politiche nazionali in tema di fiscalità e agevolazioni.

Le Zone economiche speciali sono state create dal Governo italiano per attrarre maggiori investimenti stranieri nelle regioni meridionali. La gestione è affidato al Comitato di indirizzo che deve essere composto da un rappresentante della Regione, un rappresentante della presidenza del Consiglio dei ministri, un rappresentante del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il presidente dell'Autorità di sistema portuale di riferimento dei porti inclusi nell'area Zes. Il numero massimo dei componenti del Comitato di indirizzo non può essere superiore a cinque.

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