Dopo l’audizione in commissione Salute dell’Ars, il deputato regionale del Movimento Cinque Stelle, Antonio De Luca, continua a tenere accessi i riflettori sui tagli alle risorse destinate all’Azienda Ospedaliera Papardo di Messina disposti dalla Regione. In base alle disposizioni dell’Assessorato regionale alla Salute, il nosocomio messinese rischia di subire infatti una decurtazione di circa 8 milioni di euro, ma il portavoce pentastellato si oppone.
L'on. Antonio De Luca ha quindi presentato insieme ai colleghi di gruppo un’interrogazione parlamentare chiamando in causa il presidente della Regione Nello Musumeci e l’assessore alla salute Ruggero Razza, tornato da poco a rioccupare la sua poltrona in giunta dopo l’inchiesta sulla presunta manipolazione dei dati Covid che lo vede ancora coinvolto.
«La decurtazione a 71 milioni di euro del tetto di spesa per gli anni 2022/2023 – scrivono nell’interrogazione - ha l’effetto di ridurre la produttività dell’A.O. Papardo, che non solo non potrà procedere al reclutamento di personale per far fronte alle esigenze assistenziali e garantire l’offerta sanitaria ma comporterà il taglio di circa 156 sanitari e di numerosi servizi sanitari, con il conseguente rischio della chiusura di numerosi servizi sanitari».
«Il Papardo – si legge ancora nell’interrogazione - è l’unico ospedale a fornire la zona nord di Messina che si estende per un ampio territorio ed è l’unica Azienda Ospedaliera in grado di garantire la reperibilità h24 dei servizi di Cardiochirurgia ed Ortopedia, nonché la possibilità grazie alla presenza di due sale di emodinamica di una continua disponibilità per la rete Stemi anche in caso di casi Covid positivi».
Per i deputati del Movimento Cinque Stelle «la riduzione del tetto di spesa non permetterà di provvedere all’assunzione di un adeguato numero di medici e infermieri tale da garantire la continuità dei servizi».
De Luca interroga quindi il presidente Musumeci e l’assessore Razza «per sapere se l’assessorato in oggetto intenda porre in essere immediatamente tutte le misure necessarie a fronteggiare tale riduzione di spesa che, in atto, non permette di garantire i Lea nell’Azienda in oggetto».
«Come promesso - commentano Antonio De Luca e Valentina Zafarana - andremo avanti in questa battaglia contro i tagli effettuati dalla Regione fino a quando non ci daranno garanzie che il Papardo non verrà depotenziato. Privare il presidio sanitario di 8 milioni di euro significa infliggere un duro colpo alla sanità pubblica messinese, magari per favorire i privati. Io e l’intero gruppo del Movimento Cinque Stelle ci opporremo strenuamente a questo disegno. Il Papardo non si tocca».
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