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Impianti sportivi, il Comune prova ad accelerare. Botta e risposta tra Rizzo e Gallo

Impianti sportivi, non solo “Franco Scoglio”. L'Amministrazione comunale prova ad accelerare e lo scorso 31 maggio la Giunta ha approvato una proposta di delibera, la numero 113 presentata dall'assessore al Ramo Francesco Gallo, per la “Riqualificazione e gestione” delle strutture comunale ex D.Lgs. 38/2021. Un atto attraverso il quale si indicano “metodi velocizzati” tramite i quali l'Ente ricercherà i privati ai quali affidare i propri beni, impossibilitato a gestirli per carenze finanziarie. La “stella polare” resta il “Salva Messina” ma il nuovo atto di indirizzo nasce dall'esigenza di distinguere quelli assegnabili a “Associazioni e Società Sportive senza fini di lucro” definite dal decreto legislativo 38/2021 che, in materia di riqualificazione e gestione degli impianti sportivi, prevede una forte semplificazione amministrativa, favorendo l’iter per l’affidamento ai privati e sburocratizzando così l’intera materia.

Nella delibera votata positivamente da tutti gli assessori presenti, si delineano le procedure accelerate attraverso cui il Comune di Messina ricercherà i terzi a cui affidare la gestione degli impianti comunali, distinguendoli tra quelli assegnabili a “Associazioni e Società Sportive senza fini di lucro” definite dall’articolo 5 del D.Lgs 38/2021 e quelli che dovranno seguire un procedimento più articolato, in quanto si tratta di impianti di maggiore rilevanza rispetto ai primi (oltre lo “Scoglio”, anche lo stadio “Celeste” utilizzato dall'Fc Messina ma la cui convenzione è scaduta a maggio 2020 e il campo di rugby di Sperone recentemente ristrutturato).

Nel primo “raggruppamento” vengono inseriti Campi da Tennis Margi e Castanea, le palestre Ritiro, Montepiselli e Juvara, il campo di calcio “Bonanno” dell’Annunziata, il Palatracuzzi, il Palarussello, il Palarescifina, il Palamili, i campi di atletica Graziella Campagna e Cappuccini e il complesso natatorio sempre della Contrada Cappuccini (per Margi, Castanea e scherma Ritiro la concessione è scaduta; per palestra Ritiro, Montepiseli, Juvara, Tracuzzi, Rusello, atletica Cappuccini, ex Gil Santamaria e Mili la gestione è in mano al Comune; campo di calcio Annunziata e complesso natatorio Cappuccini concessione prossima alla scadenza; Rescifina affidato all'Asp 5 sino 31 dicembre).

Nello stesso atto vengono anche indicate altre vie di indirizzo, che dovrebbero poi trovare applicazione nei singoli bandi da predisporre. Nello specifico le proposte progettuali dovrebbero obbligatoriamente: prevedere la messa in sicurezza e adeguamento normativo dell'impianto entro un termine non superiore a 24 mesi dall'affidamento; prevedere che ogni costo relativo a manutenzione straordinaria, ordinaria e alle utenze sarà totalmente a carico del concessionario-affidatario, prevedere una durata dell'affidamento richiesto non superiore a 15 anni.

«A qualcuno però è sfuggita legge 21 maggio 2021, il cosiddetto “Decreto Sostegni”», evidenzia il consigliere comunale Massimo Rizzo. Che, all’articolo 30 comma 9, così recita: “Al decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 38, e' aggiunto, infine, il seguente articolo: Art. 12-bis (Disposizione finale). Le disposizioni recate dal presente decreto si applicano a decorrere dal 31 dicembre 2023”. «Se ne riparlerà, pertanto, a partire dall’1 gennaio 2024 – aggiunge Rizzo -. Una  delibera di indirizzo fondata su una legge che non è ancora in vigore e che, forse, sarà applicabile dal 2024. Incredibile ma vero: Messina recepisce una procedura amministrativa prevista da una legge che ancora non è legge. E, dunque, cosa succede ai nostri impianti? Nulla, restano ancora abbandonati al proprio destino».

La replica dell'assessore Gallo: "Non ci saranno ritardi"

Mi dispiace deludere qualcuno, ma il dietrofront - ingiustificato ed inspiegabile - del Parlamento nazionale su una serie di importanti ed innovative leggi sullo sport non inciderà - in maniera significativa - sui tempi di attuazione del recente atto di indirizzo della Giunta Municipale sulla esternalizzazione degli impianti sportivi comunali. Ed infatti, mentre sul “lavoro sportivo” e su altri decreti legislativi la postergazione al 2024 del termine di entrata in vigore potrà incidere in maniera significativa, sulle modalità di affidamento e ristrutturazione dell’impiantistica sportiva cambierà poco rispetto alle novità introdotte dal D.Lgs. 38/2021, che in alcuni casi riportavano pedissequamente norme precedenti. In particolare, in luogo degli artt. 4 e 5 del nuovo decreto vanno comunque prese a riferimento, tra le altre, le previsioni normative - che rimangono vigenti - della Legge di Stabilità del 2014 (commi 304 e 305) e successive integrazioni, e l’art. 15 comma 6 della Legge n. 9/2016 per quanto riguarda l’affidamento diretto alle società sportive. Certo, i nuovi termini introdotti per la convocazione della conferenza dei servizi sarebbero stati più brevi, ma con una differenza in concreto di circa 90 giorni e non - come sostiene qualcuno - di due anni e mezzo. Dopo oltre venti anni di tentativi andati a vuoto, continuo a credere che potremo raggiungere traguardi significativi molto, ma molto, prima del 2024.”

 

 

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