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Ospedale Papardo di Messina, proclamato lo stato d'agitazione del personale

Al termine della riunione dei sindacati , l'assemblea all'unanimità ha richiesto la revisione del tetto di spesa

L'ospedale Papardo di Messina

La revisione del tetto di spesa e la proclamazione dello stato di agitazione del personale del Papardo. Sono queste le richieste e le decisioni assunte al termine di una partecipatissima assemblea dei lavoratori dell'ospedale Papardo, che si è tenuta stamani nell'auditorium della struttura sanitaria, per esporre il grave ridimensionamento a cui inesorabilmente andrebbe incontro l'ospedale qualora venisse pedissequamente applicato il nuovo tetto di spesa assegnato dall'assessorato regionale alla Salute. In tal senso, si è deciso di definire la programmazione delle modalità della mobilitazione subito dopo gli esiti dell’audizione delle organizzazioni sindacali in sesta Commissione dell’Ars prevista il prossimo 1 giugno 2021. Le decisioni e le richieste sono state decise dopo un'ampia discussione a cui hanno partecipato i segretari generali della Cgil Giovanni Mastroeni e della Uil Ivan Tripodi, i segretari generali della Fp Cgil Francesco Fucile e della UilFpl Giuseppe Calapaj, nonché i direttori di Struttura complessa, l'on. Antonio De Luca componente della VI Commissione ''Servizi sociali e sanitari'', l'avv. Alessandra Calafiore assessore comunale alle Politiche sociali e l'avv. Antonella Russo consigliera comunale, e numerosi lavoratori.

Salvare l’ospedale Papardo non è un mero slogan, ma rappresenta il fortissimo allarme lanciato dalla Cgil, dalla Uil e dalla Fvm-Fismu a tutela degli interessi dei cittadini/utenti messinesi.
È emerso, fin da subito, che il Papardo è stata l'unica Azienda sanitaria siciliana a cui è stata sottratta una rilevante quota di finanziamento regionale (-11,2%), mentre le altre aziende sanitarie hanno visto incrementare il loro tetto di spesa (Ao Cannizzaro di CT +5,31%; Ao Garibaldi di CT +5,82%; Ao Cervello-Villa Sofia di PA +4,07%; Ao Civicodi Pa + 0,61%). Infatti, nonostante il numero di posti letto attribuiti al Papardo siano passati da 324 (del 2017) a 363 posti letto (con il decreto assessoriale 11 gennaio 2019 n.22), successivamente incrementati di ulteriori 28 posti letto (con il decreto assessoriale 614/2020) a seguito dell'intervenuta situazione di emergenza epidemiologica da Covid 19, il tetto di spesa attribuito dalla Regione è stato ridotto di circa 8 milioni di euro (da 79.924.000 del 2017 a 71.870.000 di euro del tetto di spesa attribuito nel 2021). In altre parole, nonostante il numero dei posti letto sia stato incrementato di 67 unità, il personale in servizio è stato ridotto da 1494 a 1345 dipendenti. E' emerso, pure, che i lavoratori dell'Ao Papardo ritengono non più tollerabile l'ennesimo scippo perpetrato nei confronti di un’azienda che produce salute, che ha immediatamente detto ''Eccomi'' alla impellente richiesta di garantire posti Covid, che è ricca di professionalità di indiscussa caratura, che serve un territorio vastissimo e che, malgrado le difficoltà ed i molteplici tagli subiti, ha dimostrato ancora una volta di esserci e di dare risposte alla collettività ed ai pazienti.

 

 

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