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Messina, il teatro e l'Inps: quando la cultura incontra il lavoro e il sociale

Presentata nella sede della direzione provinciale dell’Inps la fase conclusiva di “Pane e Rose - Il teatro incontra il lavoro” della compagnia DAF Teatro dell’Esatta Fantasia, vincitore del bando “Per chi Crea - Scuole” indetto da Siae e Mibact.

E’ stata presentata stamattina presso la sede della direzione provinciale dell’Inps la fase conclusiva di “Pane e Rose - Il teatro incontra il lavoro” della compagnia DAF Teatro dell’Esatta Fantasia, vincitore del bando “Per chi Crea - Scuole” indetto da Siae e Mibact.

Il progetto, ideato dal regista Angelo Campolo per il CPIA - Centro Provinciale Istruzione Adulti in collaborazione con l’Inps di Messina, ha visto il coinvolgimento di una classe multietnica di studenti (stranieri di seconda generazione) impegnati in un percorso di riflessione sui cambiamenti della comunicazione in ambito lavorativo, attraverso le spinte motivazionali legate al desiderio di “svolgere un lavoro per necessità o passione”.

Il titolo, che come ha spiegato lo stesso regista richiama il celebre film di Ken Loach, è significativo perché rappresenta lo slogan utilizzato agli inizi del ‘900 dagli operai durante gli scioperi per reclamare non solo il diritto al lavoro, ma anche quello alla vita, alle relazioni sociali, alla divulgazione dell’arte e della musica. Un’istanza senza tempo alla luce dell’attuale dramma della pandemia, a causa della quale la prima parte del progetto, inizialmente pensato per coinvolgere i cittadini (lavoratori, familiari, studenti, docenti e altri professionisti) in un dibattito aperto sui temi caldi del lavoro, ha dovuto subire un riadattamento e gli incontri formativi si sono svolti a distanza.

In quest’ultima fase, i ragazzi hanno lavorato a una rielaborazione drammaturgica di tutto il percorso dal titolo “La città dei non lavoratori” - realizzata attraverso piccoli cortometraggi intercalati da interviste fatte agli operatori Inps.

L’esito sarà trasmesso in diretta streaming sabato prossimo sui canali social di DAF, dall’ex archivio della direzione Inps che si affaccia sulla splendida terrazza, “uno spazio restituito alla fruizione pubblica non solo per lo svolgimento delle attività professionali interne, ma anche per la condivisione di iniziative a sfondo sociale come questa”, ha dichiarato il direttore Marcello Mastrojeni.

“Parlare di diritti e lavoro ci ha avvicinati tantissimo; sono stati mesi difficili per i ragazzi che, dopo lo sforzo di adattamento, in quest’ultima fase hanno dovuto affrontare il disagio e la paura del ritorno in presenza”, ha spiegato Campolo. Il teatro come “luogo” di coinvolgimento professionale e di riflessione sociale, ha aggiunto il presidente dell’associazione culturale DAF Giuseppe Ministeri, sottolineando il valore dei tantissimi lavoratori dell’ambito artistico da troppo tempo fermi a causa della situazione pandemica. Ministeri ha manifestato inoltre vivo compiacimento per questo progetto, uno dei pochissimi del centro sud interamente finanziati dal Mibact grazie alla selezione di questo bando.

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