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Insulti omofobi sui social a un ragazzo queer bisex, denunciato prof dell'Università di Messina

Una denuncia ai carabinieri e una alla polizia postale per alcune frasi choc: “Fr***o perso”, “Per questo militanza è parlare dei suoi pruriti sessuali”

Facebook è tra i più noti social media al mondo

Nel giorno in cui sul concertone del 1 maggio scoppia la polemica tra Fedez e la Lega con sullo sfondo il Ddl Zan, a Messina esplode il caso dei commenti che un professore universitario ha pronunciato sui social nei confronti di un ragazzo queer bisessuale.

“Fr***o perso”, “Per questo militanza è parlare dei suoi pruriti sessuali”, “Fatelo tornare giù e vedi come lo pestano, tanto a questi piace pure”. Queste solo alcune delle frasi che un professore dell’Università di Messina - denunciano i gruppi Liberazione Queer+ Messina, Link e UDU - ha rivolto sui social ad un ragazzo queer bisessuale, subito dopo che quest’ultimo aveva pubblicato sui social una riflessione sul “cat-calling”, ovvero le molestie verbali, per lo più a sfondo sessuale, compiute per strada.

"A seguito delle frasi rivolte al ragazzo, che non frequenta l'Ateneo di Messina, ma è originario della città dello Stretto - spiega Giuseppe Ialacqua del gruppo Liberazione Queer+ - è stata presentata una formale denuncia ai carabinieri lo scorso 27 aprile".

Tutto, secondo quanto emerge dalla denuncia, è iniziato lo scorso dicembre quando il professore (associato del Dipartimento di Scienze chimiche, biologiche, farmaceutiche e ambientali) avrebbe cominciato a perseguitare e insultare il ragazzo con diverse frasi e commenti sui social.

La posizione dell'ArciGay di Messina

Della vicenda si era occupata anche l'Arci Gay di Messina: "Abbiamo presentato una denuncia alla polizia postale ed anche una segnalazione al Miur  all'Unar- Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali e al prefetto di Messina  - spiega il presidente Rosario Duca - Quasi tutti gli enti hanno riscontrato le nostre missive e avviato degli accertamenti. Prendiamo le distanze dalle dichiarazioni degli altri gruppi messinesi che sono intervenuti sulla vicenda anche perchè con l'Università di Messina e il Rettore in particolare - dichiara Duca - ho avuto un incontro proprio per parlare di quanto accaduto al ragazzo lo scorso 20 aprile. Gli abbiamo trasmesso la denuncia del ragazzo e siamo certi - dice ancora - che l'Università, che ha sempre mostrato sensibilità per questi temi, agirà per appurare i fatti e prendere provvedimenti nei confronti del professore".

Le altre associazioni

Le altre associazioni però non mollano la presa e chiedono azioni immediate "La violenza omolesbobitransfobica è all’ordine del giorno, anche nei contesti universitari - spiegano - ma stavolta qualcosa è andata diversamente: dopo che il ragazzo ha denunciato l’accaduto, le associazioni LGBTQ+ della nostra città sono scese in campo e non vogliono lasciar correre.

"Abbiamo supportato il ragazzo in questione - scrivono ancora - nel denunciare il professore alle autorità competenti, hanno deciso di rendere pubblica la vicenda pubblicando una lunga lettera del ragazzo in questione chiedendo all’Università una presa di posizione decisa.

Leggendo la sua lettera la gravità della situazione è ancora più lampante, scrive il ragazzo: “Da un mio commento riguardo il cat-calling su un gruppo privato (da cui è stato bannato per sessismo e omofobia), iniziò a commentare miei vecchi post insultando me e i miei amici, dicendo che “gli etero non ci avrebbero dovuto mettere al mondo” e poi, facendo screen dei miei post, pubblicandoli sul suo profilo, incitò i suoi amichetti ad andare sul mio profilo sostanzialmente ad insultarmi, dando il meglio di sé. (…) In quel momento ho pensato: e se lo rifacesse? Se lo rifacesse con uno più piccolo, con meno reti, esattamente come Davide 7 anni fa? Altre vite devastate? Per questo questa volta ho deciso di denunciare, perché oggi sono in una comunità, oggi al mio fianco ci sono Liberazione Queer+ e Arcigay Messina insieme ad altre realtà: non sono solo, mai più.”

Liberazione Queer+ Messina, che da qualche tempo ha attivato uno sportello per raccogliere segnalazioni e supportare le vittime di violenza omolesbobitransfobica, sulla vicenda è sul piede di guerra: “E’ già molto grave se fosse accaduto in un contesto non accademico, ma così è veramente assurdo. Con la nostra Consultoria ci siamo attivati per rispondere a segnalazioni come queste, è ora che l’Università faccia la sua parte” ha dichiarato Salvo Bertino, referente dell’associazione.

Ad attivarsi anche due associazioni studentesche dell’UniMe, Link e UDU fanno sapere che hanno scritto una lettera al Rettore per avere un incontro, dichiara Michelangelo Billé di Link Messina: “Che sia successo ad opera di un professore universitario non ci stupisce, diciamo da tempo che c’è bisogno di una politica strutturale per arginare i fenomeni di omolesbobitransfobia all’interno dell’Ateneo. Adesso il Rettore ci incontri, insieme troveremo una soluzione”. Rincara la dose Alice Borgia di UDU “La violenza di genere è all’ordine del giorno, questo vale per la comunità LGBTQ+ e per tutte le studentesse. Siamo convinti che il Rettore vorrà incontrarci per progettare insieme interventi sia sul piano dei regolamenti che della formazione”.

La precisazione dell'Università

"In merito alla riprovevole vicenda che ha visto coinvolto uno studente oggetto di reiterati insulti di stampo omofobo - fa sapere il Rettore Salvatore Cuzzocrea -  l’Università di Messina condanna fermamente quanto accaduto. I fatti sono già giunti all’attenzione dell’amministrazione universitaria per il tramite del Presidente dell’Arcigay Messina,  Rosario Duca, che è stato ricevuto dal Rettore e dal Prorettore Vicario, ed è stato invitato ad inviare tutta la documentazione necessaria al fine di attivare le dovute procedure disciplinari. L’Ateneo, peraltro, si è dotato anche di recente di strumenti e regolamenti stringenti che consentano di sanzionare eventuali comportamenti inaccettabili di siffatta natura. Il Rettore comunque rimane come sempre disponibile ad incontrare le associazioni studentesche".

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