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L’Europa dice: «Fate il Ponte sullo Stretto di Messina»

Sul tavolo di Draghi c’è anche il dossier dell’Ue sulla realizzazione del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo. Il collegamento stabile previsto nella Rete Ten-T va realizzato entro il 2030

Recovery o non Recovery, l’Europa reclama il collegamento stabile nello Stretto di Messina. Sul tavolo del premier Draghi, oltre alla relazione (la consegna dovrebbe avvenire ufficialmente la prossima settimana) della Commissione di esperti incaricata dal precedente Governo per studiare la soluzione tecnica che consenta l’attraversamento veloce tra Sicilia e Calabria, c’è – o dovrebbe esserci, sempre che nel frattempo non si sia “smarrito” – il corposo e approfondito dossier che arriva dall’Unione europea. Il collegamento stabile è un’opera considerata cruciale per tutto il vecchio Continente e va realizzata assolutamente entro il prossimo decennio, pena la mancata realizzazione di uno dei Corridoi strategici delle Reti trans-europee di trasporto (Ten-T), il cui completamento è stato fissato appunto entro il 2030.
Le reti Ten-T sono un insieme di infrastrutture lineari (ferroviarie, stradali e fluviali) e puntuali (nodi urbani, porti, interporti e aeroporti) considerate rilevanti a livello comunitario e la “Core Network “, cioè la Rete centrale è costituita dai nodi urbani a maggiore densità abitativa, dai nodi intermodali di maggiore rilevanza e dalle relative connessioni. «Oggi – scrive l’Ue – la priorità a livello europeo è quella di assicurare la continuità dei Corridoi, realizzando i collegamenti mancanti, assicurando collegamenti tra le differenti modalità di trasporto, eliminando i colli di bottiglia esistenti».

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