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Messina, la città del 2030 passa dal Pums: si decide su tram e isole pedonali

Avviata la stesura del piano urbano della mobilità sostenibile: ecco come ci muoveremo. Mondello: «Ci intriga la chiusura al traffico di tutto il centro». I tecnici costretti a un doppio scenario, con o senza Ponte

A Messina è il giorno zero del piano urbano della mobilità sostenibile. Ci dirà come si muoveranno i messinesi in questo decennio. Nella conferenza stampa di presentazione di ieri, i tecnici della Tps pro, la società incaricata della progettazione, hanno detto «È il momento di osare, anche di sognare che città avere nel 2030». Il Pums è un piano strategico che si basa sugli strumenti di pianificazione esistenti (o in via di definizione come il piano del traffico o il piano regolatore) e punta a soddisfare le necessità di mobilità delle persone e delle merci con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita nelle città e nei loro dintorni.

Il punto di Mondello

«Il momento è più che mai storico – ha sottolineato l’assessore alla Mobilità del Comune Salvatore Mondello – perché probabilmente per la prima volta nella storia della città di Messina ci troviamo a pianificare il futuro attraverso una serie di strumenti che tra di loro vanno a connotare la struttura portante territoriale della città stessa. Il Pums diventa fondamentale per consentirci di poter partecipare al finanziamento delle opere da parte di enti sovraordinati.

È molto importante che si lavori in “stereofonia” con la Città Metropolitana (è in corso di realizzazione il piano anche di Palazzo dei Leoni) perché si integrano le loro linee di indirizzo con le nostre in piena armonia. I tempi sono piuttosto stretti, specie quelli della partecipazione». Infatti ieri pomeriggio e oggi sono in programma gli incontri ( on line su una piattaforma rintracciabile sul sito del Comune) con i portatori di interesse e con i cittadini che potranno partecipare con i loro contributi alla stesura del piano, presentando esigenze e criticità del territorio. Messina ha fatto registrare un record di prenotazioni. L’obiettivo è quello di arrivare alla adozione del piano entro l’estate.

L'ingegnere Marino sul Pgtu

«È uno strumento a medio lungo termine, da sviluppare nel corso di 10 anni – spiega l’ingegnere Guido Marino responsabile tecnico della Tps, la stessa società che si è occupata del Pgtu – Non ci sono vincoli, ma solo obiettivi alti. Questo piano è strategico e prevede scenari infrastrutturali. E dovremo considerare un doppio scenario. Quello con e quello senza il Ponte sullo Stretto». Il piano si chiama “Messina 2030” e il logo richiama 4 elementi chiave il mare, la terra, le persone, i luoghi, ricomposti nell’identità di un quadrato. Ma, al netto degli spunti che arriveranno dai forum di queste ore, ci sono già delle indicazioni che sono arrivate dall’amministrazione. «Alcuni elementi sono imprescindibili. Il tpl è un elemento di forza e investiremo ancora – dice l’assessore Mondello che ha presentato l’avvio del Pums con il dirigente della città metropolitana Salvo Puccio– Ci sono per esempio 25 milioni da spendere per il settore tramviario. Le isole pedonali, sono un altro elemento centrale. Non posso negare che la chiusura completa del centro città ci intriga, certo non nei prossimi due anni. Ma lo possiamo immaginare, ora, che stiamo per avere 15 parcheggi nuovi in parti strategiche della città. Elemento che fa la differenza è il Ponte, ma lo subiamo, non lo governiamo».

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