Al primo punto della sua personale lista di “cose da fare” c’è il monitoraggio della pandemia e della macchina dei vaccini. Ma con la Pasqua imminente e ancora “blindata” il suo pensiero è anche quello di coordinare tutti perché non ci siano problemi, nel secondo anno che vedrà tutti “rinchiusi” tra i balconi e le cucine senza gite fuori porta.
Ha incontrato la stampa ieri mattina la nuova prefetta, Cosima Di Stani, dopo un primo giro di visite istituzionali e colloqui avuti nei giorni scorsi.
Una sfida interessante
«È una sfida molto interessante - ha detto tra l’altro -, mi auguro di poter essere all’altezza del compito che il ministro dell’Interno ha voluto affidarmi. La realtà messinese - ha aggiunto - è poliedrica, complessa e richiede da parte dell’istituzione prefettizia un approccio in chiave di coordinamento molto determinato. Ho già espresso alle autorità che ho incontrato la mia più ampia disponibilità a fare da collante istituzionale e mettere in campo tutta l’autorevolezza del mio ruolo per poter risolvere le criticità di questo territorio, in questa fase lo sforzo più importante è quello della gestione dei vaccini e della situazione epidemiologica nella provincia, presto andrò a visitare l’Hub in Fiera per vedere da vicino come si sta operando».
Il suo più grande auspicio è che questo momento così complesso «passi, in modo che il Paese possa evolvere il più rapidamente possibile verso soluzioni di ripresa effettiva della nostra quotidianità, nello stesso tempo bisogna dare grande ascolto ai temi della ripresa, quello della ricostruzione è un discorso delicatissimo, ho già detto ai miei collaboratori che nei prossimi giorni voglio incontrare tutte le associazioni di categoria per fare il punto della situazione».
Le infiltrazioni mafiose
Grande attenzione la prefetta ha assicurato anche ai temi delle infiltrazioni mafiose tra la città e la provincia, sui due versanti tirrenico e ionico: «Occorre grande attenzione. Spero ci sarà una grande collaborazione con l’autorità giudiziaria oltre che con tutte le componenti del territorio, l’attenzione da parte mia sarà massima, anche negli altri territori dove ho operato ho posto il tema dell’infiltrazione della criminalità organizzata nei contesti territoriali come ad esempio nei Comuni, bisogna fare grande attenzione».
Su questo tema ha anche aggiunto: «Ho già avuto un incontro con il procuratore distrettuale, il dott. de Lucia, con cui ho avviato un’interlocuzione. Ribadisco che la situazione complessiva richiede grande grande attenzione, anche perché noi dobbiamo tenere presente che ci saranno tante risorse finanziarie con le progettualità connesse al “Recovery”, e quindi questo richiede vigilanza massima. Nello stesso tempo e a prescindere dal discorso del Recovery, dobbiamo tenere presente che la situazione di crisi economica che ha colpito le imprese può avere un suo appeal per le consorterie, perché attraverso l’economia legale potrebbero esserci fenomeni di riciclaggio e quant’altro. Ecco, questi aspetti ritengo che debbanoo essere assolutamente sviluppati nei prossimi mesi su questo fornte dlela latta alla criminalità organizzata».
La ripresa economica
«Nello stesso tempo - ha poi aggiunto la Di Stani - si deve affrontare con massima attenzione la ripresa economica del territorio, bisogna valutare che prospettive ci sono e fare attenzione al temi sociali connessi, con i licenziamenti che incombono. Gli aspetti economici non vanno sottovalutati perché incidono sul rilancio del tessuto produttivo del territorio, ma possono avere ricadute di ordine pubblico. Molte imprese sono in difficoltà e ci possono essere disordini o attenzioni anche della criminalità e questo incida anche sulla sicurezza del territorio. Bisogna fare attenzione al tema della ricostruzione del tessuto economico e ho chiesto di incontrare tutte le associazioni di categoria per fare il punto della situazione».
Il sindaco De Luca
E infine stuzzicata sui rapporti non sempre idilliaci in passato tra il sindaco Cateno De Luca e il Palazzo del Governo, con fasi di grande tensione legate alla gestione della pandemia, la neo prefetta Di Stani è stata chiara: «Ho offerto massima apertura e massima disponibilità, perché penso che l’operare per la comunità sia la “mission” di ognuno, ovviamente nel rispettivi ambiti istituzionali. È chiaro, lui è il primo cittadino ed ha compiti differenti, io faccio il prefetto, insomma ognuno di noi però persegue il bene comune dei territori, e si possono trovare le giuste collaborazioni, che secondo me sono un principio che deve riguardare sempre i rapporti istituzionali».
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