La Commissione tecnica su collegamento tra Calabria e Sicilia, istituita dal precedente ministro concluderà i lavori a breve». Sono le prime dichiarazioni ufficiali che arrivano dal Governo Draghi in merito alla questione del collegamento stabile tra le due sponde dello Stretto.
Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, nel corso di una intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno di Bari, parla anche del Ponte: «Capisco che la decisione è molto attesa – afferma Giovannini – ma la complessità e delicatezza del progetto richiede un’attenta valutazione del Governo e un approfondito dialogo con le amministrazioni locali e la società civile attraverso il dibattito pubblico». Poi, aggiunge: «L’attraversamento stabile dello Stretto non è indipendente da soluzioni sistemiche che riguardano anche il potenziamento dell’Alta velocità al Sud.
Le direttrici sono la Salerno-Reggio Calabria e la Catania-Messina-Palermo in Sicilia, due direttrici fondamentali che integrano il collegamento tra l’Isola e il Continente». Infine, assicura che, «con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, il sistema di trasporti attuale e quello futuro è e sarà molto diverso da quello esistente 10 anni fa».
Una vera e propria “rivoluzione” che farà i conti con i processi di transizione ecologica in atto ma anche con la necessità – e questo Draghi e Giovannini lo sanno bene, nonostante le fortissime spinte “nordiste” in atto sul Governo nazionale – di colmare l’enorme divario ancora esistente tra le due Italie. In una, quella già attrezzata, i progetti di nuove infrastrutture sono come “ciliegine” sulla torta, nell’altra (il Sud isolato e fermo in molte sue parti a scenari ottocenteschi) sono di vitale importanza, come la bombola di ossigeno per chi non respira.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina
Caricamento commenti
Commenta la notizia