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Messina, la riapertura del Museo regionale dopo 4 mesi è un segnale di speranza

Il direttore Micali: «Questo è il luogo della nostra identità»

Dopo quasi quattro mesi riapre al pubblico il Museo regionale. Una ripresa timida, con poche presenze nella prima giornata, ma che fanno sperare per il futuro. Il Mu-Me è uno dei luoghi del cuore della città, custode della memoria di Messina ma anche prezioso punto di riferimento dove vivere il presente e progettare il futuro circondati da arte, cultura e bellezza.
Il primo visitatore è stato un signore di mezza età, “premiato” con il biglietto d’ingresso in omaggio, un gesto di buon auspicio in vista dei mesi primaverili ed estivi quando le presenze dovrebbero aumentare. «È un piccolo ritorno alla normalità – afferma Orazio Micali, direttore del MuMe –, è stato bello vedere che 15 minuti dopo l’apertura si è presentato un visitatore.
Il personale, a proprie spese, gli ha offerto l’ingresso, è stato un segnale di ospitalità importante. Mi piace pensare che questo signore per primo ha individuato nel museo il motore per dare energia alla propria anima e produrre endorfine attraverso il patrimonio culturale, la bellezza e l’arte che si possono trovare nella propria città». Nel primo giorno di apertura a metà mattinata sono stati circa una decina i visitatori, i viali del Museo sono rimasti pressoché deserti pur essendo pronti ad accogliere quanti vorranno soffermarsi per ammirare le opere di Caravaggio e di Antonello da Messina, riscoprire la statua del Nettuno (quella originale), perdersi nella magnificenza di marmi, argenti e ceramiche fino a sognare ad occhi aperti nella sala della carrozza senatoria.

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