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Messina arancione da lunedì: ecco cosa si può fare. Ordinanza regionale

Mentre i morti continuano a essere tanti, troppi, Messina esce, da lunedì, con tutto il resto della Sicilia dalla zona rossa per approdare ad un livello d’allarme meno intenso. I numeri delle ultime settimane hanno fatto segnare una riduzione sensibile degli indicatori più preoccupanti e questo ha dato alla città dello Stretto, a lungo la più “contagiata” dell’Isola, la patente, tutt’altro che scontata, per allentare le misure di prevenzione.

Anche Messina arancione

È stato il tavolo tecnico svoltosi al Comune ieri mattina a dare la certezza che anche il capoluogo potesse essere retrocesso al livello di allerta intermedio. Ad annunciare i miglioramenti dell’andamento epidemiologico l’ufficio straordinario Covid guidato dal commissario Marzia Furnari. «Dopo una fase di crescita della diffusione del virus, coincidente con il picco dei nuovi positivi di inizio 2021 – ha scritto l’ufficio creato dalla Regione per la gestione dell’emergenza sanitaria nella provincia –, nell’ultima settimana si nota una chiara inversione del trend, evidenziata dalla diminuzione dei contagi rispetto ai 14 giorni precedenti. Ciò è dovuto, sia alle misure restrittive previste dall’ordinanza regionale che ha istituito la zona rossa in tutta la Sicilia (l'inversione di tendenza di Messina rispecchia infatti un andamento simile e generalizzato per tutta l'isola), sia al decorso della malattia che fa rilevare un alto numero di guariti.

Le nuove regole

Da lunedì dunque si cambia ancora. Domenica ultimo giorno di zona rossa (aperti solo i negozi di prima necessità) e da lunedì l’arancione darà respiro in particolare al commercio. A soffrire invece continueranno ad essere bar e ristoranti. Ma partiamo dagli spostamenti. Restano vietati, se non per motivi di salute, necessità o lavoro, fra le regioni , ma anche al di fuori del proprio comune, fatti salvi quelli sotto i 5000 abitanti che hanno una deroga di 30 km. Libera circolazione nel comune ed è possibile la visita di massimo due persone (esclusi gli under 14)a parenti e amici. Ma resta il coprifuoco dalle 22 alle 5.

Quanto al commercio, potranno riaprire tutti gli esercizi al dettaglio. Ovviamente gli esercizi commerciali dovranno contingentare gli ingressi in base al limite di presenze che deve essere segnalato in vetrina. I centri commerciali nel weekend, nei giorni festivi e prefestivi devono rimanere chiusi ma potranno restare aperti al loro interno farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie, edicole, librerie. Aperti parrucchieri e barbieri. Occorrerà, invece, un’ulteriore “de-escalation” per rivedere aperti bar e ristoranti. Infatti, senza limiti di orario, è consentito il servizio a domicilio. Torna anche l’asporto, acquisto senza entrare nel negozio, ma con limiti orari. Infatti i bar possono lavorare, con questa modalità, sino alle 18. I ristoranti sino alle 22, quando poi scatta il coprifuoco. Ma attenzione è vietato consumare cibo e bevande in strada dalle 18 alle 5 per evitare gli aperitivi in piazza.
Restano chiusi musei, mostre, teatri, cinema, palestre e piscine, ma possono aprire i centri sportivi.
Sospese attività di sale scommesse, bingo, sale giochi e slot machine, anche in bar e tabaccherie.

E in serata è arrivata anche l'ordinanza regionale che regola scuole e ingressi in Sicilia.

 

 

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